Nome: Diego Alejandro
Cognome: Rolàn Silva
Data di nascita: 24/03/1993
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Squadra: Defensor Sporting
Ruolo: attaccante
Altezza: 179 cm
Peso: 77 kg
Grande annata, il 1993. Un anno di successi, non solo sportivi, per tutto il mondo.
Calcisticamente parlando, è l’Uruguay ad essersi sfregato per bene le mani per la nascita, a distanza di pochi mesi, di alcuni tra i ragazzi più promettenti che oggi vengono esposti all’attenzione mondiale di tutti i talent scout.
In vetrina, come in una gioielleria di lusso, perchè l’Uruguay – a differenza di qualche anno fa – non è più un paese infilato tra Argentina e Brasile dove il livello del campionato e dei suoi giocatori venivano puntualmente oscurati. L’Uruguay oggi non è più un supermarket, è un grande magazzino. Ed ecco che allora a gente come Gonzalo Mastriani, Sebastian Cristoforo o Gonzalo Bueno non è facile mettere sopra le proprie unghie perchè dietro c’è ora organizzazione, programmazione, e poca fretta di disfarsi dei propri talenti.
E’ quello che sostiene anche Dante Prato, presidente del Defensor Sporting, quando parla dei gioielli di casa Violeta di cui fa parte, da un anno, anche Diego Rolàn. Diego Alejandro Rolàn Silva nasce a Montevideo il 24 marzo del 1993 da genitori che con lo sport avevano una certa affinità. La mamma era una ginnasta abbastanza famosa nel suo paese, mentre il papà di Diego ha militato, con alterne fortune, nelle divisioni inferiori uruguagie. E nascere nel Barrio di Punta Carretas ti porta inevitabilmente a seguire il Defensor, squadra di quartiere esempio di lungimiranza e programmazione purtroppo oscurata dalle due potenze nazionali che però non gli hanno impedito di togliersi diverse soddisfazioni nell’ultimo decennio. Cresciuto nelle Division Inferiores della Viola, nella cui scuola clacio entra all’età di 6 anni, Rolàn nasce attaccante a differenza di tanti ragazzi che dal ruolo di partenza subiscono cambiamenti ed evoluzioni. La sua trafila nelle giovanili è costellata di gol, alcuni molto importanti come quello che permette al Defensor di vincere un campionato Sub’17 nei confronti del Nacional di Gonzalo Bueno, altri meno – nel senso che non valgono titoli – come la rovesciata che nel 2010 strappa applausi a tutto l’Estadio Franzini, dove si giocava un match amichevole contro il Danubio. I tecnici hanno una grande opinione di lui, uno su tutto Pablo Repetto che per l’Apertura 2011 decide di inserirlo gradualmente in prima squadra per poi farlo esordire nell’agosto in una partita di campionato vinta contro il Cerrito.
Per il primo gol bisogna aspettare però novembre, dove segna la sua prima rete da professionista contro il Cerro Largo. Il 2012 lo consacra, ma le sirene di mercato su di lui sono accese da un bel pezzo: gioca la Libertadores con il Defensor inanellando sei gettoni, segna due reti nel Clausura venendo usato spesso come jolly d’attacco ed entra stabilmente nel giro della Sub’20. L’esordio nell’attuale campionato è da urlo: 5 reti tra cui spicca una roboante tripletta al Progreso dove si vede un mix delle sue capacità tecniche ed acrobatiche.
Rolàn è un attaccante che fa della versatilità il suo punto forte. Possiede delle doti fisiche notevoli, perchè pur essendo alto “solo” un metro e settantanove possiede una muscolatura sviluppata che lo rende potente e compatto nel contrasto, perfetto per giocare come centravanti o seconda punta. Ma con il Defensor ha svolto anche ruoli da esterno, come ala destra del 4-4-2 o ppure come esterno alto di destra nel 4-3-3.
Questo perchè le sue capacità di resistenza e lo scatto nel breve sono migliorate nell’ultimo anno, frutto del lavoro fatto con Repetto prima, e con Gustavo Diaz poi. Calcia preferibilmente con il destro ma si disimpegna anche con il piede mancino mentre nel gioco aereo difetta ancora un po’. Nulla di “incurabile” comunque, soprattutto se continuerà – a livello caratteriale – nel proseguire come in questi primi scorci di carriera. Puntuale, corretto, mai una polemica: al Defensor non si accettano prime donne. Guardandolo con attenzione si potrebbe notare qualche somiglianza con un suo connazionale, che in Italia già gioca, ovvero Abel Hernandez che nel Palermo ha fatto bene fino al momento del suo infortunio. Rolàn come Hernandez? Possibile, dato che Dante Prato è considerato lo Zamparini d’Uruguay.