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Meteore Rossoblù – Chi l’ha visto? – 17 Ago

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Avrebbero potuto benissimo fare una puntata su di lui… Partiva la sigla, quella che ormai da quasi trent’anni squarcia i mercoledì sera di Rai 3 e, appena entrata in diretta, Federica Sciarelli mostrando la foto di questo ragazzo di colore “Questo è Savio Nserenko, giovane calciatore di buone speranze scomparso nel nulla…” infatti, il nostro buon Savio, aveva questo vizio, scompariva, da un momento all’altro, la sera salutava i suoi compagni uscendo dall’allenamento e il giorno dopo non si presentava più, tornando settimane dopo con le più fantasiose scuse.

Gli inizi del ragazzo furono molto promettenti, calciatore veloce, buon dribbling, possibilità di giocare sia da esterno offensivo che da seconda punta, giovanissimo lascia la sua Uganda per andarsene in Germania a giocare nelle giovanili del Monaco 1860. Il suo approdo in Italia avviene un anno dopo, a Brescia, poi sei mesi al West Ham e, nel 2009, il ritorno in Italia grazie a Corvino che lo volle nella sua Fiorentina. Non riuscendo a trovar posto in maglia viola, a gennaio 2010 approda a Bologna in prestito con diritto di riscatto sulla metà del cartellino, esordendo in maglia rossoblù nell’incontro casalingo contro la Juventus, dove il Bologna perse 2a1 a causa dello stop in Bagher pallavolistico di Del Piero e del palo colpito a porta vuota da Jimmy il fenomeno.

A fine stagione il ritorno nella sua prima società, il Monaco 1860 e, ad ottobre, la prima fuga: il 14 ottobre i dirigenti della squadra tedesca ne denunciarono la sparizione dopo non aver avuto sue notizie per otto giorni. Raccontò di aver perso un fratello in una sparatoria in Uganda ma, purtroppo per lui, fu ritrovato in casa della sorella proprio a Monaco. La società prese questo episodio nel peggiore dei modi e, dieci giorni dopo, ne annunciò la rescissione del contratto, rimandando il giocatore alla Fiorentina che lo girò immediatamente al club bulgaro Černomorec. Di ritorno dal prestito dall’est Europa fu dirottato alla Juve Stabia dove, il 7 settembre, scomparve di nuovo, la seconda volta in meno di un anno. Dopo varie ricerche venne rintracciato a Londra e, ventuno giorni dopo la sua scomparsa, si ripresentò a Castellammare accompagnato dalla madre e dal procuratore, mostrando un certificato medico che dimostrava i suoi problemi di salute e chiedendo di essere rimandato in Germania per potersi curare in una clinica specializzata. Da qui iniziò il suo totale tracollo, con l’ingaggio nel 2012 da parte del Vaslui e, dopo appena sei mesi, il passaggio nella terza serie tedesca all’Unterheching. Ma qui, stupendo tutti, il nostro buon Savio anticipò Lapo Elkan e fece il colpo di genio: dopo essere sparito per l’ennesima volta ed essere scappato in Thailandia, decise di divertirsi passando del tempo con le migliori trans del paese e, finendo i soldi, inscenò un finto sequestro per ottenere 25000 euro dai suoi famigliari per pagare il conto salato delle sue passioni nascoste. Dopo esser stato scoperto venne arrestato e finì in gattabuia fino al 2013, quando ottenne una nuova possibilità dalla squadra tedesca del Viktoria Köln, venendo però licenziato dopo pochissimi giorni per aver derubato un suo compagno di squadra… 

Qui praticamente finì la storia calcistica di Savio, che passò gli ultimi anni racimolando contratti in Israele, Kazakistan, Bulgaria e Lituania e non vedendo mai rinnovato dopo,la,prima stagione.

 

Una carriera buttata la sua, girovagando per l’Europa in cerca di ingaggi e di un ambiente capace di farlo rinsavire e di fargli ritrovare la voglia e la testa che appena otto anni prima lo fecero entrare tra le migliori promesse del calcio europeo, mentre adesso, ad appena 26 anni si ritrova ad essere un ex calciatore sempre in fuga, sopratutto da se stesso, dalla sua carriera e da quello che sarebbe potuto essere…

 

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