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Meteore Rossoblù – Emiliano Salvetti e il Bologna

Emiliano Salvetti, una Meteora Rossoblù del campionato 2002/2003. Il centrocampista romagnolo non ha ottenuto quanto sperato nel Bologna FC 1909

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Emiliano Salvetti, Meteora Rossoblù
Emiliano Salvetti, meteora rossoblù

Tra le meteore rossoblù, suo malgrado, possiamo contare anche Emiliano Salvetti nella sua unica stagione a Bologna. Emiliano di nome ma romagnolo di nascita e per numero di maglie vestite tra Cesena, Forlì e Spal, in Emilia veste comunque il nostro rossoblù e il neroverde del Sassuolo. Esce anche dai confini regionali, ma solo per vestire il gialloblù dell’Hellas Verona.

Emiliano Salvetti è stato senza ombra di dubbio una meteora sotto le Due Torri, ottenendo poco spazio e non rendendo quanto avrebbe potuto. Questo amarcord esce non a caso il primo gennaio, giorno del compleanno del giocatore, perché nonostante sia stato solo una meteora con la nostra maglia merita i nostri auguri.

La carriera di Emiliano Salvetti

Ma veniamo alla sua carriera, e partiamo dall’inizio. Inizia a giocare in una squadra di Forlì, ma passa nelle giovanili del Cesena esordendo a 19 anni in Serie B. Segna il suo primo gol da professionista e colleziona una presenza con l’Italia Under 19 prima di essere mandato, l’anno successivo, in Serie C al Forlì. Gli servirà per fare esperienza.

O forse no. Una stagione evidentemente non basta, e quella seguente passa alla Spal, sempre in C1. A quel punto torna al Cesena, che nel frattempo è retrocesso dalla B alla categoria in cui ormai gioca stabilmente Salvetti. Dopo tre stagioni in bianconero in cui non manca mai di andare a segno, arriva il grande salto: la Serie A con l’Hellas Verona.

Dopo tre stagioni discrete con gli scaligeri, passa a Bologna in prestito con diritto di riscatto. La stagione non va benissimo. Solo 9 presenze e nessun gol, probabilmente il peggiore bottino da inizio carriera.

Rientrato a Verona, in Serie B, riprende minutaggio. La stagione successiva ritorna a Cesena, sempre in Serie B e, nonostante un infortunio, il rendimento torna quello di un tempo. Quando i bianconeri retrocedono in C1, Emiliano si sposta a Sassuolo, appena approdato alla Serie B (2008/09). L’amore dura poco, perché a fine stagione con una rescissione consensuale, Salvetti annuncia il proprio ritiro.

Ma la passione per il calcio è ancora viva, e così riprende ad allenarsi col Forlì. L’anno dopo un infortunio lo blocca quasi tutta la stagione. Nel 2012 ci prova in Eccellenza, e nel gennaio 2014 si ritira definitivamente. Una rapida e poco positiva esperienza sulla panchina del Cervia, sembrerebbe ad oggi l’ultima pagina ufficiale tra Salvetti e il calcio.

Emiliano Salvetti a Bologna, una meteora nella stagione 2002/03

Approfondiamo ora la parte di carriera in rossoblù. Centrocampista offensivo, ma capace di disimpegnarsi in modo accettabile anche in interdizione, Emiliano Salvetti arriva a Bologna nel pieno della propria maturità calcistica, a 28 anni, dopo aver fatto bene in quel di Verona, nella sua prima esperienza in Serie A.

L’estate in cui Emiliano arriva a Bologna inizia male, con la sconfitta in finale di Intertoto contro il Fulham (Salvetti non viene convocato perché appena messo sotto contratto), con i rossoblù che dopo una stagione positiva, si sarebbero trovati in difficoltà, prima di affrontare una stagione tranquilla e costante e poi il baratro della retrocessione.

I felsinei, allenati da Francesco Guidolin, dopo aver chiuso al sesto posto il girone di andata, hanno un crollo verticale in quella stagione 2002/03, avvicinandosi alla zona pericolante, prima di finire la stagione in undicesima posizione. Non a caso è l’anno dello storico sfogo a bordo panchina del tecnico. Nonostante tutto, il Bologna rimane fuori dalla zona pericolante, ma come detto evidenzia una fragilità incredibile, capace di creare black-out che da lì a qualche anno costeranno davvero la retrocessione ai rossoblù.

In tutto questo cosa fa Emiliano Salvetti? Purtroppo per lui e per noi, troppo poco. Chiamato in causa solamente 9 volte in tutta la stagione, di cui solamente quattro come titolare (due in campionato e due in Coppa Italia), il centrocampista incide davvero poco. Troppo poco per quanto visto in precedenza.

Inizia subentrando in quasi tutte le gare, e gioca titolare a inizio novembre a Udine (0-0) e a Torino contro i granata (2-1 per il Toro), per poi tornare in panchina. A dicembre il Bologna entra in Coppa Italia partendo dagli ottavi, Salvetti è titolare e serve l’assist per il gol del vantaggio di Bellucci in Vicenza-Bologna, che però finirà 1-1. Al ritorno, è ancora titolare quando i bancorossi si impongono 2-0 eliminando i rossoblù.

Quel 18 dicembre sarà l’ultima volta in cui Emiliano vestirà la maglia petroniana in una gara ufficiale. Col nuovo anno non sarà neppure più convocato, probabilmente vittima della formula contrattuale oltre che di prestazioni inferiori alle aspettative. A Bologna, Salvetti possiamo definirlo solamente come una delle meteore rossoblù.

Poteva andare meglio, ma grazie comunque per aver aiutato la causa rossoblù. Ancora tanti auguri Emiliano.

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