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Meteore Rossoblù – Immagini che lasciano il segno – 1 Mar

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Quando un allenatore subentra in una squadra le possibilità sono due: cambiare il minimo possibile tenendo una sorta di continuità con il gioco del precedente mister per poi intervenire poco alla volta oppure stravolgere completamente tutto, sopratutto se si subentra nelle ultime giornate di campionato con il compito, quasi impossibile di salvare una squadra allo sbando, sempre più alla deriva verso la retrocessione in serie B. Questo fece Papadopulo, subentrato a Mihajlovic a 7 giornate dalla fine del campionato 2008/09 con l’ardua impresa di rimontare il punto che separava la squadra Rossoblù dal Torino quartultimo in classifica. Per la partita a Palermo, la sua prima sulla panchina Bolognese, decise di mettere la squadra in campo con un 3-5-2 e di rispolverare, in difesa, Manuel Belleri che, arrivato nel mercato di gennaio, fino ad allora aveva trovato pochissimo spazio… risultato? I rosanero che si impongono per 4 a 1 e Belleri che sblocca la partita con un perfetto tiro al volo da fuori area… verso la sua porta però purtroppo, e questa è la prima e unica immagine che mi viene in mente ripensando ai trascorsi sotto le due torri del giocatore.

Manuel Belleri, nato a Gardone Val Trompia il 29 agosto 1977 è un ex difensore cresciuto nelle giovanili della Lumezzane prima di passare in prima squadra nella stagione 1993/94. Dopo un inizio un po’ in sordina, con appena 3 presenze in due anni, dal 1995/96 inizia a vedere il campo sempre più spesso e, nella stagione 1996/97 guadagna il posto da titolare, giocando 31 partite, segnando 2 gol e guidando la squadra verso la promozione in Serie C1. Dopo altri due campionati nella provincia bresciana viene notato e acquistato dall’Empoli in serie B, nell’estate del 1999. Al terzo campionato da titolare in maglia azzurra conquista la promozione in serie A con la squadra che si piazza quarta in classifica e lui che gioca 36 partite segnando 4 gol. Dopo un tranquillo campionato dove la squadra arriva al dodicesimo posto e lui esordisce in Serie A a Como il 14 settembre, l’anno successivo retrocede in serie B, nonostante la soddisfazione di trovare per la prima volta il gol in massima serie, proprio contro il Bologna il 2 maggio 2004, con un colpo di testa che gira in rete una punizione di Vannucchi.

L’anno successivo passa all’Udinese, dove gioca 22 partite e si guadagna la chiamata da parte della Lazio. Nella capitale gioca 38 partite e segna 2 gol in due stagioni per poi, nell’estate del 2007, passare all’Atalanta in prestito. Dopo una stagione a Bergamo dove scende in campo 20 volte fa ritorno a Roma ma, nei primi sei mesi del campionato 2008/09 gioca solamente in un’occasione nel pareggio per 3 a 3 contro l’Udinese e, il 25 gennaio 2009 passa in prestito al Bologna dove sceglie la maglia numero 84. Il suo inizio in Rossoblù non è dei migliori e scende pochissime volte in campo fino all’arrivo di Papadopulo che, il 19 aprile 2009 gli consegna la maglia da titolare per scendere in campo a Palermo contro i rosanero e lui lo ripaga segnando un bellissimo gol però purtroppo, come già detto, nella sua porta. A fine stagione scade il suo contratto con la Lazio e firma un contratto annuale, scendendo in serie B, per il Lecce dove gioca 19 partite e guadagna la promozione in serie A vincendo il campionato. A fine stagione non viene confermato dalla squadra giallorossa e, rimasto senza contratto, viene ospitato nel centro sportivo della SPAL per allenarsi. Il 28 ottobre 2010 firma un contratto biennale con la squadra di Ferrara in Lega Pro Prima Divisione e, a fine campionato 2011/12 appende le scarpette al chiodo chiudendo la carriera, dopo 43 presenze e due gol, in due stagioni con la maglia bianco azzurra.

Il 22 luglio 2013 partecipa al ritiro a Coverciano per i calciatori svincolati e, dal febbraio 2015 si trasferisce a Tokyo, in Giappone, a lavorare per il Milan in qualità di direttore tecnico per la sua scuola calcio, nel quartiere di Kyoto-ku.

 

In una canzone di qualche anno fa Federico Zampaglione, in arte Tiromancino, diceva “Immagini, che lasciano il segno e resteranno dentro ai miei occhi nel tempo” di sicuro, quell’autogol rimarrà davanti ai miei occhi ancora per molto, molto tempo!!!

 

 

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