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Meteore Rossoblù – La notte, mi fa impazzire – 29 Mar

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Ci sono due grandi binomi nel mondo del calcio: calciatori e subrette televisive (che siano veline, letterine, ereditiere o qualche altro tipo di mestierante poco conta) e calciatori e macchinoni. 

Ma parliamo del secondo dei due, quello con le macchine, sportive, di grande potenza, che i tifosi spesso guardano con gli occhi spalancati sognando un giorno di poterne guidare una per qualche minuto e pensando a quante conquiste potrebbero fare se l’avessero. Una conseguenza di questo binomio, purtroppo è che a volte, troppo presi dal far colpo sulla preda seduta di fianco a loro oppure inebriati dai fumi dell’alcol dell’ennesima notte brava i giocatori ci prendono un po’ troppo la mano e, a causa della grande velocità sbandano creando incidenti che il mattino seguente sono su tutti i giornali e su tutte le bocche delle persone per le strade e nei bar. Un episodio del genere successe anche a Lima ai tempi della Roma quando, alle 3e30 del 31 luglio 2003, alla vigilia della partenza per la Tournée in Messico della squadra giallorossa, mentre stava percorrendo Viale Marconi ha perso il controllo della sua Mercedes sbandando, centrando in pieno tre macchine e un Apecar e creandosi numerose contusioni guaribili in pochi giorni ma che lo costrinsero a rinunciare alla tournée.

Nato a Manaus il 17 aprile 1971 Francisco Govìctor Limarbo ma più conosciuto come Govinho Lima è ancora attualmente un centrocampista brasiliano che ha trovato nelle serie minori italiane una nuova giovinezza dopo tanti anni a grandi livelli. Muove i primi passi nel mondo del calcio con la squadra del Ferroviário-CE nel 1990 dove si mette subito in mostra e attira le attenzioni del San Paolo che lo acquista nel campionato 1994/95. Con la squadra del Tricolor Paulista gioca solamente 6 partite in due stagioni prima di passare al Gaziantepspor in Turchia dove, in due campionati, gioca 58 partite e segna 3 gol. Continua il suo personale tour europeo e viene acquistato dal Zurigo nell’estate del 1998 e, dopo 32 presenze e 7 gol, l’estate successiva arriva in Italia, nel Salento, dove firma per il Lecce. Si mette subito in mostra nel nostro campionato come uno dei centrocampisti con il rendimento migliore, tanta grinta e tanta corsa che gli permettono di collezzionare 32 presenze e un gol alla sua prima stagione nel nostro campionato e che, il 17 ottobre 1999 gli permettono di mettersi in mostra anche come portiere quando, dopo l’espulsione rimediata da Chimenti nei minuti finali dell’incontro con la Reggina, a causa delle sostituzioni già esaurite da parte della sua squadra è costretto ad andare in porta e si rende protagonista di interventi decisivi che gli fanno mantenere la porta inviolata e permettono ai giallorossi di vincere l’incontro per 2 a 1. A fine stagione passa al Bologna a titolo gratuito e, sotto le due torri, continua a mettersi in mostra per le sue ottime prestazioni sopratutto nella prima parte di stagione fino a quando, essendo in scadenza di contratto, firma con la Roma per il campionato successivo e, con una squadra quasi già salva inizia a mettere meno la gamba in mezzo ai contrasti. 

Nell’estate del 2001 inizia, forse, il momento più alto della sua carriera… ingaggiato dalla Roma neoscudettata e allenata da Fabio Capello si guadagna fin da subito un posto importante nelle rotazioni a centrocampo, vince subito la Supercoppa Italiana e gioca 88 partite in tre campionati. Il suo problema però sono le notti, dalle quali si lascia trascinare verso i divertimenti più sfrenati fino a quando, il 31 luglio 2003, dopo l’incidente notturno a bordo della sua Mercedes mette a rischio addirittura la sua permanenza in maglia giallorossa perchè la società, infuriata per l’accaduto, prova addirittura a regalarlo al Kaiserslautern che però si spaventano leggendo delle sue storie fuori dal campo e rinunciano al regalo.

L’altra notte di follia nella capitale Francisco la vive il 13 marzo 2002 quando, alla fine dell’incontro di Champions League contro il Galatasaray impazzisce e si scaglia contro Hasan Sas dopo che il giocatore turco l’aveva offeso ripetutamente dicendogli nella sua lingua, pensando di non essere capito “Mi sono Sc….o tua madre” o “Vaf……. negro di m….” senza pensare che Lima aveva giocato due anni proprio in Turchia e parlava il turco perfettamente. Ne nasce una maxi rissa che viene sedata anche grazie all’intervento dei poliziotti che fanno roteare i manganelli come neanche nella peggior dimostrazione No-Tav in Val di Susa.

Nell’estate del 2004, a 31 anni, la squadra capitolina lo cede per 5,8 milioni di euro al Lokomotiv Mosca dove vince lo scudetto durante la prima stagione, la Supercoppa di Russia durante la seconda e gioca 41 partite prima di passare, nel gennaio 2006, in prestito al Qatar Sports Club dove rimane sei mesi prima di tornare nel paese sovietico e di passare, a parametro zero, alla Dinamo Mosca dove però gioca solamente 7 partite. Rimasto senza contratto dopo pochi mesi nel gennaio 2007 firma un contratto semestrale con il Brescia in serie B rinnovandolo poi anche per la stagione successiva e dove gioca 56 partite e segna 3 gol.

Dopo la scadenza del contratto con le rondinelle, nell’estate del 2008, firma per i San Jose Earthquakes andando a giocare in MLS. La sua avventura negli Stati Uniti dura solamente 14 partite e, il 20 gennaio 2009, firma per il Taranto iniziando il suo pellegrinaggio nelle formazioni di categorie minori italiane. Nell’agosto del 2009 firma per il Racale, società di promozione pugliese e, nel gennaio 2010 torna in Brasile accordandosi con il Nacional-AM rimanendoci solo una stagione prima di passare al Rio Negro la stagione successiva e al São Raimundo nel 2011, prima di appendere le scarpette al chiodo a fine stagione a 40 anni. 

Come per tanti altri calciatori però il richiamo del campo da gioco è troppo forte e, per la stagione 2016/17 torna a vestire le scarpe coi tacchetti per giocare per l’Otranto, squadra di eccellenza pugliese prima di passare, per la stagione attualmente in corso, all’Atletico Aradeo per quella che, a detta sua, dovrebbe esser la sua ultima stagione prima di intraprendere il corso per il patentino da allenatore a Coverciano.

 

“La notte, mi fa impazzire…”cantava nel 1965 Salvatore Adamo e, pensando bene al periodo in giallorosso di Lima potrebbe essere una degna colonna sonora anche per lui, motorino impossibile da fermare in campo ma che, quella sera in Viale Marconi ha dovuto obbligatoriamente fermare la sua corsa contro le tre incolpevoli macchine e l’apecar parcheggiate a bordo strada

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