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Meteore Rossoblu – Marcelo Zalayeta

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E’ il 19 dicembre del 2006.
Al Dall’Ara va in scena la partita tra Bologna e Juventus. Una partita che si rivelerà abbastanza anomala.
Come, d’altronde, è anomalo quello stesso campionato di Serie B: la Juventus vi partecipa per la prima volta nella sua storia, essendo stata declassata nella serie cadetta in seguito allo scandalo di ‘Calciopoli’. Vi partecipano anche altre squadre blasonate come Napoli e Genoa.
Tornando alla partita: le due squadre si presentano al Dall’Ara con umori molto diversi. I rossoblu reduci da 4 vittorie consecutive, i bianconeri con la testa ai due ragazzi della Beretti scomparsi pochi giorni prima nell’incidente di Vinovo.

Il clima al Dall’Ara è molto acceso: i tifosi del Bologna entrano allo stadio dieci minuti dopo il fischio d’inizio, per protesta allo scandalo di ‘Calciopoli’.
Quando i tifosi entrano, il Dall’Ara diventa una bolgia.
Minuto 28 del primo tempo: Buffon stende Marazzina in area e il Bologna reclama il rigore. L’arbitro Messina dice no.
Il clima si infiamma.
Il primo tempo si conclude sullo 0-0, il Bologna convince, tenendo testa alla squadra più attrezzata del campionato cadetto.
Il secondo tempo inizia con una serie di striscioni esposti dai tifosi del Bologna sul passato della Juventus, in particolare riguardo agli scudetti: la tensione è fortissima.
La goccia che fa traboccare il vaso arriva, però, al minuto 28 del secondo tempo: cross in area di Balzaretti, Zalayeta stoppa la palla con la mano e calcia in porta. La palla sbatte contro la traversa e tocca il terreno non entrando del tutto in porta. Il gol sarebbe a tutti gli effetti da annullare, ma il guardalinee suggerisce a Messina di convalidare la rete.
Esplodono le proteste. Chi era allo stadio quel giorno racconta che al Dall’Ara venne giù il finimondo.
Risultato finale: 1-0 per i bianconeri tra le mille proteste di giocatori e tifosi rossoblu.

Chi è che non si ricorda di quella partita? Probabilmente nessuno se la potrà mai dimenticare.
Oggi parliamo proprio dell’autore di quel gol fantasma, convalidato tra mille polemiche: Marcelo Zalayeta. 
Si, perché a malapena due anni e mezzo dopo quel giorno, Zalayeta approdò al Bologna.

L’attaccante uruguayano iniziò la sua carriera nel Danubio nel 1996, per poi passare, l’anno dopo, al Penarol, con il quale si confermò un giocatore di ottime prospettive in una delle squadre più forti del campionato uruguayano.
Infatti, in quel periodo ottenne anche la convocazione in nazionale maggiore.
Molti club puntarono la loro attenzione su di lui. Tra questi vi era la Juventus.

Così, nel 1998 approdò alla Juventus, allenata allora da Marcello Lippi, il quale però non diede continuità al ragazzo uruguayano, facendogli disputare solo 7 partite durante l’intera stagione.
L’anno dopo, quindi, venne mandato in prestito ad Empoli; poi per due stagioni giocò in prestito al Siviglia.
Nel 2001 fece il suo ritorno a Torino, dove rimase fino al 2004, ma di nuovo trovò poco spazio.
Così, nel 2004 andò in prestito al Perugia, per poi tornare nuovamente alla Juventus. Rimase con i bianconeri fino al 2007, anche quando la ‘Vecchia Signora’ retrocedette in Serie B, in seguito allo scandalo di ‘Calciopoli’.
Nell’agosto del 2007 firmò un contratto di 4 anni con il Napoli, rimanendo però in comproprietà con la Juventus.
In maglia azzurra, Zalayeta riuscì a trovare spazio e ad affermarsi come buon giocatore, realizzando 12 gol in 49 partite, in due anni.
A Napoli rimase fino all’estate del 2009, quando non venne convocato per il ritiro precampionato.
Per questo motivo, tornò ad allenarsi in Uruguay.

Durante quell’estate tormentata per l’attaccante uruguayano, mise gli occhi su di lui il Bologna. Proprio quella squadra a cui, due anni e mezzo prima, aveva segnato quel gol fantasma intriso di polemiche.
Quindi, passò in prestito ai rossoblu.
Esordì con il Bologna il 13 settembre del 2009, nella sconfitta subita contro il Chievo.
Il ricordo più bello di Zalayeta con il Bologna, tuttavia, è legato alla doppietta segnata dall’attaccante contro il Palermo, nella vittoria al Dall’Ara per 3-1.
Il Bologna aveva urgente bisogno di punti, per non trovarsi da subito invischiato nella lotta per non retrocedere, il Palermo aspirava al tanto agognato salto di qualità.
E’ il minuto 41 del primo tempo quando Zalayeta firma l’1-0 per il Bologna: Di Vaio lotta sul pallone in area di rigore e serve l’uruguayano che mette la palla in rete.
Dopo appena 3 minuti, però, il Palermo pareggia. Tutto da rifare per il Bologna.
Passano 4 minuti dall’inizio del secondo tempo e Zalayeta, su assist filtrante di Mingazzini, segna la doppietta. E’ la partita del ‘Panteron’ – così veniva chiamato Zalayeta-.
Il match finisce 3-1 per il Bologna, con l’ultima rete messa a segno da Di Vaio nei minuti di recupero.
Per Zalayeta, la stagione con la maglia del Bologna procedette più tra le ombre che tra le luci.
Mise a segno complessivamente 4 gol in 29 partite. Pur giocando abbastanza, non riuscì mai ad essere molto incisivo sotto porta. Per l’attaccante uruguayano questa si rivelerà una mancata occasione di rilancio.
A fine stagione Zalayeta tornò a Napoli, ma non rientrando nei piani dell’allenatore Walter Mazzarri, venne ceduto a titolo definitivo al Kayserispor, club turco, dove rimase fino al 2011.
Decise poi di tornare in patria, in Uruguay, lì firmò un contratto con il Penarol, club con il quale anni prima aveva fatto molto bene.
Nel 2015 decise, infine, di ritirarsi.

Si può concludere dicendo che i tifosi del Bologna hanno impressi nella mente principalmente due momenti di Zalayeta.
Il primo: il gol fantasma contro i rossoblu nel 2006.
Il secondo: la doppietta con la maglia del Bologna contro il Palermo, nel 2009, sicuramente un ricordo molto più felice del primo.

Chissà se un giorno rivedremo Zalayeta in Italia, magari in veste di allenatore o procuratore.

(Fonti: Wikipedia, YouTube, La Gazzetta dello Sport, Repubblica)

 

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