Bologna FC
Meteore Rossoblù – Mister Europa – 5 Ott
Ci sono partite importanti, che valgono una stagione, e nelle quali ogni giocatore vuole esserci per dare il proprio contributo. Nella stagione 2004/05 il Bologna, al termine del campionato, si trovò a dover giocare lo spareggio contro il Parma per potersi guadagnar la permanenza in serie A ma per Zagorakis c’era un problema: era stato convocato in nazionale proprio in quel periodo!!!
Il giocatore parlò col suo Commissario tecnico, gli spiegò l’importanza della partita ed il bisogno che c’era di lui e ottenne il permesso di potersi aggregare alla nazionale dopo la conclusione dello spareggio. Andò dal suo allenatore Mazzone a dargli la notizia ma lui, sorprendentemente gli disse che se ne poteva anche andare, che non c’era bisogno di lui… fu la fine del rapporto tra il greco e la squadra Rossoblù!!! Che poi, a dir la verità, col senno di poi, il bisogno di qualcuno che le sapesse veramente giocare quelle partite così importanti forse c’era… d’altronde stiamo parlando di un giocatore che da capitano riuscì a portare la sua squadra a fare il “miracolo” e a vincer l’europeo del 2004…
Theodōros Zagorakis é un ex mediano greco nato il 27 ottobre 1971 a Kavala, nel cui club mosse i primi passi da calciatore. Insieme ad un altra conoscenza del calcio italiano, Zīsīs Vryzas (uno dei prodotti di quella multinazionale calcistica che era il Perugia di Gaucci) aiutò la squadra a raggiungere la promozione in seconda divisione prima di venir ingaggiato dal PAOK Salonicco nella stagione 1992/93. Cinque anni per lui in maglia bianconera durante i quali divenne un vero e proprio punto di riferimento per la squadra fino a guadagnarsi il ruolo di capitano durante le ultime due stagioni. Nel 1997 decise di provare l’avventura in Inghilterra e passò al Leicester dove in tre stagioni giocò due volte la finale della Football League Cup perdendola contro il Totthenham ma vincendola contro il Tranmere Rovers.
Nel 2000 decise di tornar nella sua nazione e raggiunse l’accordo con l’AEK Atene dove vinse una Coppa di Grecia nel 2002 battendo in finale l’Olympiakos prima di trasferirsi, nell’estate del 2004, al Bologna. In maglia Rossoblù passò una stagione con più ombre che luci che si concluse con la sua esclusione dall’importante sfida spareggio conto il Parma e con la retrocessione della squadra. A fine stagione rientrò in patria e tornò alla sua vecchia squadra, il PAOK Salonicco, dove passò le ultime due stagioni della sua carriera prima di appendere le scarpe al chiodo.
La carriera di Zagorakīs con la maglia della sua nazionale invece iniziò il 7 settembre 1994 e si concluse il 22 agosto 2007 quando giocò la sua gara d’addio contro la Spagna, al termine della quale ricevette un calorosissimo addio da parte del pubblico ellenico. Con la maglia della Grecia ha collezionato 120 partite (diventando il giocatore con più presenze) e 3 gol, il primo dei quali contro la Danimarca nel 2006, ma sopratutto ha conquistato nel 2004 il campionato europeo dopo la vittoria in finale contro il Portogallo. Grazie a questa vittoria si è aggiudicato il titolo di miglior giocatore del torneo, il quinto posto in classifica per il Pallone d’oro 2004 e il diciassettesimo in classifica per il FIFA World Player sempre in quella stagione.
Appesi gli scarpini al chiodo il nostro Theodōros assunse nel 2007 la carica di presidente del PAOK, con il compito di salvare la squadra dai debiti che la stavano piano piano soffocando riuscendoci. Lasciò l’incarico nel 2009 per motivi personali riprendendoselo appena un anno dopo con l’amico Zisis Vryzas al suo fianco nel ruolo di vicepresidente. Per le Elezioni Europee del 2014 decide di candidarsi con il partito di centro-destra “Nuova Democrazia” riuscendo a farsi eleggere e diventando membro delle Commissioni Cultura e Istruzione e Cooperazione Unione Europea-Russia.
Arrivato a Bologna da eroe, come colui che era riuscito a guidare la sua modesta nazionale all’impresa e con la convinzione che potesse dare una bella mano alla causa Rossoblù, Theodōros Zagorakis non riuscì mai ad affermarsi sotto le due torri, e dopo una sola stagione se ne andò, con la stigmate di quell’esclusione dalla gara più importante che forse, mister Europa, non meritava…
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