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Meteore: Savio Nsereko

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Torna l’appuntamento con Meteore rossoblù. Oggi, differenza di qualsiasi altro profilo che tratteremo, la storia extracampo del protagonista è ben più memorabile delle sue prestazioni in campo.

 

Parliamo di Savio Nsereko, classe 1989, nato da Kampala in Uganda ma naturalizzato tedesco.

È un giocatore molto veloce, rapido, bravo nello stretto e nel dribbling. Predilige dunque giocare come esterno offensivo e all’occorrenza come seconda punta. Il fisico non è imponente: 174 cm per 62 Kg. Si tratta dunque di una freccia che però non è mai stata scoccata. O forse non ha mai raggiunto il bersaglio.

L’inizio della carriera è decisamente promettente: a soli 15 anni viene convocato dal Monaco 1860 per una partita di 2. Fußball-Bundesliga, la seconda lega tedesca. Nel 2005 viene acquistato dal Brescia e inserito nella primavera ma, visto il talento e le ottime prestazioni, si aggrega presto in prima squadra. Esordisce in Serie B nella stagione 2006-2007 in una gara contro il Crotone. Rimarrà nella squadra lombarda fino al 2009, collezionando 23 presenze e segnando 3 reti.

In Europa iniziano a parlarne in tanti. Il suo talento spinge il West Ham, allenato da Gianfranco Zola, ad acquistarlo nella finestra invernale e affidargli la maglia numero 10.

Esordisce in Premier League il 28 gennaio 2009 durante la partita casalinga vinta contro l’Hull City.

Le prestazioni, però, sono deludenti. Zola inizialmente lo difende contro tutto e tutti ma, a fine stagione, le presenze sono solo 11, di cui una in FA Cup, e zero gol segnati.

Il 31 agosto 2009 la Fiorentina lo acquista a titolo definitivo in un affare tutt’altro che low-cost: scambio con Manuel da Costa, 3 milioni di euro e il 50% sulla futura rivendita.

Anche qui, purtroppo, Savio Nsereko non convince: una sola convocazione in prima squadra e quasi sempre lasciato in Primavera.

Il 18 gennaio 2010 viene ceduto al Bologna: prestito con diritto di riscatto a fine stagione. Ed ecco la nostra meteora sotto le Due Torri.

Esordisce il 21 febbraio nella partita contro la Juventus. Non si tratta di un giocatore scarso, ma di un ragazzo forse lanciato troppo presto. Certamente la testa non lo ha aiutato, come si vedrà in seguito, ma quel talento che aveva fatto vedere in Germania, sembrava ormai perso e irrecuperabile.

Il risultato, dunque, non cambia. Nemmeno a Bologna: a fine anno colleziona appena 2 presenze (entrambe da subentrato), zero reti e tantissimi fischi.

Savio inizia un lungo viaggio tra vari club minori della Germania, Romania, Bulgaria, Israele e Kazakistan. Dopo varie delusioni ed episodi allucinanti si ritira nel 2020 all’età di 30 anni.

Ora arriva la parte interessante.

Vi ricordate quando abbiamo detto che la sua storia fuori dal campo è più curiosa e memorabile della sua carriera calcistica? Ecco perché.

Il 14 ottobre del 2010, tornato al Monaco 1860, il club tedesco denuncia la scomparsa del giocatore. Nsereko viene ritrovato qualche giorno dopo a casa della sorella. Non sapendo dare una spiegazione valida per giustificare la sua sparizione, la società decide di rescindere immediatamente il contratto.

Ma abbiamo appena iniziato.

L’anno successivo, approdato alla Juve Stabia, Savio Nsereko scompare un’altra volta e viene ritrovato a Londra dopo diversi giorni.

Rientrato a Castellammare di Stabia presenta un certificato medico per giustificare la sua assenza, per poi chiedere un permesso per essere curato in una clinica specializzata in Germania.

Le sue disavventure, però, non erano ancora finite.

Un anno dopo, nel 2012, Savio si fa arrestare in Thailandia. Il motivo? Il ragazzo finse un sequestro per ricevere una somma di 25 mila euro dalla sua famiglia, così da poter pagare delle prostitute e “prolungare il suo soggiorno”. Le cose non gli andarono ovviamente bene e dopo l’arresto tornò in Germania per il processo.

Una carriera iniziata con la vittoria da protagonista degli Europei Under 19 con la Germania e terminata come peggio non poteva. Non ci si ricorderà purtroppo delle giocate del talentuoso gioiellino tedesco ma solo delle bravate che quel Savio combinò da tutte le parti.

 

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