Bologna FC
Mihajlovic: “I dettagli fanno la differenza all’interno di una partita”
Di seguito sono riportate le parole di Sinisa Mihajlovic durante la conferenza stampa prepartita di Parma-Bologna.
Data la situazione della classifica, Parma e Benevento le possiamo mettere insieme per parlare di futuro? Come deve fare il Bologna per essere più cinico per quanto riguarda la finalizzazione?
“Io penso una partita alla volta, sono entrambe alla portata e dobbiamo avere lo stesso approccio che abbiamo avuto con Juventus e Milan. Siamo concentrati sulla nostra squadra per migliorare. Non dobbiamo accontentarci della prestazione ma dobbiamo portare a casa il risultato. Andiamo a Parma per fare la nostra partita, con la nostra mentalità. Dobbiamo curare i dettagli individualmente e nel collettivo per non commettere errori. Per domani siamo fiduciosi”.
Come procede l’apprendimento come punta di Barrow?
“La crescita di Barrow procede e speriamo di vedere dei miglioramenti il prima possibile”.
De Silvestri può essere utilizzato come centrale?
“Ha sempre giocato sulla fascia ma, per le caratteristiche che possiede e per l’età che ha, è adatto a ricoprire anche il ruolo di centrale. Lo fa già quando costruiamo a tre con il terzino sinistro che si sgancia. Insieme a Tomiyasu è il giocatore più duttile in difesa. L’ho provato come centrale, è un ragazzo intelligente e applicato sta facendo bene”.
La parola chiave prima delle prossime due partite è preoccupazione?
“Siamo a +7 dal Parma e +5 dalla terzultima. Abbiamo vissuto annate peggiori; dobbiamo guardare in maniera positiva al prossimo futuro. Per come abbiamo giocato abbiamo meritato di più di quanto abbiamo guadagnato. Dobbiamo credere nella nostra strada perché le cose non possono sempre andare male; dobbiamo migliorare. Io ho fiducia nella squadra e nello staff, in tutti; ci vuole pazienza e tempo. Dobbiamo lavorare sulla mentalità dei nostri giocatori più che sugli aspetti tecnici e tattici. Dobbiamo fare attenzione ai dettagli perché sono quelli che fanno la differenza all’interno della partita. Grazie alla cura di essi si può fare lo step ulteriore che ho in mente. Se vinci le prossime due partite ti stacchi dalla zona retrocessione; dipende tutto da noi”.
Domani cos’è che non vuole vedere?
“Al contrario voglio vedere lo stesso approccio che abbiamo avuto con Juventus e Milan. Dobbiamo essere più cinici e comunicare di più; dobbiamo aiutarci. Dobbiamo lavorare per migliorare e tirare fuori da ognuno dei giocatori il massimo perché se cresce il singolo cresce anche il collettivo”.
Rispetto alla partita di andata, in cosa sono cambiate Bologna e Parma dal punto di vista del gioco e della rosa?
“All’andata abbiamo vinto bene, la differenza per quanto riguarda noi non c’è, abbiamo continuato a lavorare e abbiamo sempre dimostrato attraverso le prestazioni sul campo, a parte Roma. Il Parma è più difficoltà perché ha cambiato società, allenatore e giocatori; è all’inizio del progetto come fu Saputo quando arrivò a Bologna. Noi siamo sicuramente molto più avanti di loro. Hanno visto che il campionato italiano è più difficile di quanto si aspettassero e quindi hanno investito molto a gennaio per paura di retrocedere”.
Con gli arrivi di Soumaoro e Antov, vedremo più spesso Tomiyasu a destra?
“Tomiyasu può fare bene tutti e quattro i ruoli della difesa. Vediamo la partita e la forma fisica, ma anche come stanno gli altri giocatori. Analizziamo come giocano gli avversari e vediamo come possiamo creargli più difficoltà. Abbiamo l’imbarazzo della scelta”.
Come ha visto Antov?
“È appena arrivato; ho seguito la sua intervista. Ha molta personalità e mi piace. È sveglio, è intelligente, ed è veloce ad adattarsi. In Bulgaria lo chiamano wonder kid. Si deve ancora adattare, ma è un ragazzo applicato; a Bologna non deve essere un numero ma un rinforzo e promette bene. Prima di acquistarlo ho sentito mister Petrovic che mi ha parlato del ragazzo”.
Su Niang?
“Non parlo di giocatori che non alleno. Posso solo dire che non è stata ne colpa della società ne mia; poi non entro nei dettagli. È stato un problema più dal punto di vista umano che calcistico”.
Su Orsolini e Skov Olsen?
“Skov olsen gioca domani. È stato sfortunato quando giocava perché si è infortunato e stava facendo bene. Voglio provarlo, merita di giocare. Skov mi piace perché può diventare forte; deve migliorare caratterialmente. Orsolini si è allenato e sta bene. Mi aspetto sempre di più da loro. È giusto intercambiarli; Skov Olsen se migliora può fare la differenza. Domani Orsolini va in panchina per scelta tecnica e non per il problema che ha avuto in settimana. Non è assolutamente una bocciatura, li voglio tenere entrambi sotto pressione”.
In squadra ci sono 18 nazionalità, quanto è importante la gestione psicologica del gruppo?
“È sicuramente la parte più difficile del mio lavoro. Ogni giocatore pensa a sé stesso e tu devi pensare a 25 persone col carattere diverso. Per ognuno devi trovare la medicina giusta, come motivarlo e come farti rispettare”.
Ti sei inventato qualcosa di nuovo per motivare i tuoi giocatori?
“Cerchiamo sempre strade nuove per tenere alto il livello di concentrazione; però ci conosciamo quindi non c’è più bisogno di andare in eccesso. Solo ogni tanto bisogna intervenire ma sono tutti bravi ragazzi”.
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