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Mihajlovic: ”Io sono il primo responsabile. Ora è il momento di fare punti”

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Questa mattina, vigilia di Spezia-Bologna, ha parlato in conferenza stampa Sinisa Mihajlovic.

Cosa vuoi dire a proposito degli insulti che sono giunti via social?
”Lei ha risposto perché c’erano insulti che con il calcio non c’entravano nulla, sono i soliti che poi davanti ti fanno i complimenti. Io per fortuna sono abituato, i miei figli di meno, soprattutto quello più piccolo. Sono cose personali la salute e la malattia. A un certo punto bisogna anche rispondere a tono. Il mondo dei social oggi è questo, però io sono abituato e nemmeno li leggo perché non ho i social. Si dovranno abituare anche i miei figli, perché il calcio è anche questo”.

 

Dopo questi risultati ti senti in discussione?
”Per quello che succede sono il primo responsabile, preferisco che lasciate in pace i ragazzi. Io li alleno e li metto in campo, ai ragazzi voglio molto bene e mi hanno aiutato tanto. A tutti noi dispiace della situazione ma sono convinto che ne usciremo, non è la prima volta che ci capita. Vedo nei ragazzi la voglia di vincere le partite, loro non c’entrano. Il colpevole sono io, io alleno da diversi anni e non è la prima volta che mi metto in discussione. Ho le spalle larghe, se sono in discussione per i risultati non è che non ci dormo. Ne usciremo anche questa volta, non dobbiamo perdere la fiducia.
La differenza tra pessimista e ottimista è che il pessimista in ogni occasione positiva vede difficoltà, l’ottimista il contrario. Io sono positivo e sereno, i miei giocatori altrettanto. Alcune cose vanno migliorate: in tre partite siamo andati avanti e poi siamo sempre stati raggiunti. Bisogna essere rabbiosi e più cinici davanti alla porta. Questo non si può insegnare ma viene da dentro e loro so che sono così”.

Questa crisi ha qualcosa di particolare? E’ presto come tempistica?
”Nelle prime tre siamo stati l’unica squadra ad aver incontrato Lazio e Milan fuori casa, perciò con il Verona avremmo dovuto vincere. Il Milan era la miglior difesa, la Lazio il miglior attacco. Con la Salernitana abbiamo subito gol alla fine. Manca ancora il 90% delle partite, dobbiamo però cambiare la marcia per cercare di vincere il prima possibile. In queste quattro gare abbiamo perso i punti, ma non siamo stati sconfitti nell’orgoglio e nell’autostima. In ogni partita siamo stati in gara fino all’ultimo, abbiamo creato e giocato. Abbiamo segnato poco e abbiamo subito, sono sicuro però che miglioreremo”.

Non ti rimproveri nulla?
”Un allenatore cerca di mettere in campo l’undici migliore poi magari non è così: avevo messo Vignato per avere qualità poi ho cambiato perché mi serviva fisicità. Poi tutti sbagliamo, solo chi non lavora non sbaglia”.

Domani ci saranno rotazioni?
”Si sicuramente ci saranno diversi cambi, dove si può, anche perché abbiamo avuto poco tempo per lavorare, ci siamo rinfrescati e basta. Cerchiamo di arrivare il più preparati possibile. Loro sono una squadra che in casa gioca bene e ci metteranno in difficoltà. Noi sulla carta siamo migliori”.

 

Su Sansone.
”E’ stato molto generoso, ha fatto quello che doveva fare. Ha creato occasioni e alla fine è uscito stremato, si sarebbe meritato di segnare. Si apriva gli spazi, andava a fare ciò che chiedevo. Se tutti lo avessero fatto magari sarebbe stato diverso. Lui ha aiutato e ha creato, è stato il più generoso”.

Com’è il tuo rapporto con Sartori?
”Con Sartori parlo ogni giorno. Non ho notato un modus operandi particolare”.

Zirkzee come lo ha visto?
”L’ho visto bene, per adesso è ancora presto. Con i nuovi non ci siamo allenati molto, è un giocatore che abbiamo preso apposta per questo. E’ disponibile e domani potrebbe giocare dall’inizio o a gara in corso”.

Quanto manca per vedere il vero Dominguez?
”Dopo l’infortunio non è più stato quello di prima: è generoso e si allena bene, ma solo giocando non perderà la fiducia e tornerà in forma. Nel suo ruolo ora fa meno bene che davanti alla difesa (che non era il suo ruolo inizialmente)”.

 

Ha parlato con Posch?
”È ancora presto per dare un giudizio, l’ho visto poco. Ci sono pochi giocatori che riescono ad abituarsi presto al campionato italiano. Lucumi non ha avuto problemi, lo stesso è stato con Hickey e Theate. In Italia c’è molta più tattica, nessuno dei nuovi acquisti è arrivato da campionati più forti, per alcuni serve più tempo”.

La frase su Posch non è stata gradita…
”Non è che un allenatore deve conoscere tutti i giocatori del mondo, non lo avevo mai visto. Su quasi tutti i giocatori ho dato il mio benestare, gli altri li ha presi la società”.

Moro ha detto che può giocare come mezzala e davanti alla difesa, dove lo vedi?
”Possono giocare anche due play, non è vietato, lui e Schouten possono anche giocare insieme. E’ simile a Brozovic, difficilemnte perde palla e gioca molto in verticale. Dovrebbe ingrossarsi un po’, per questo ci vuole tempo. Ha talento, mi sono informato perché un mio amico lo conosceva. Può giocare mediano basso e anche come mezzala”.

 

Com’è il vostro rapporto con Saputo? Cosa vi siete detti?
”Non ci siamo parlati, vedremo se ci parleremo o no. Io sono a disposizione”.

E’ mancata freddezza o rabbia nella scorsa partita?
”Entrambe, lui è stato il più generoso ed è stato meno lucido perché ha corso tanto. là poi penetra anche la disperazione”.

Cosa si aspetta dalla squadra?
”Il messaggio è quello di voler vedere una squadra disperata e che va in campo cercando di vincere e portando a casa il risultato. È arrivato il momento di cercare di fare punti”.

Non sei sorpreso di questo clima?
”Dopo 36 anni, non sono sorpreso, con tutto quello che ho passato non c’è nulla che mi sorprenda”.

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