Bologna FC
Mihajlovic: “Sapevamo della difficoltà della partita. Questo è un punto meritato”
Le parole del tecnico rossoblù alla fine del match: “Sapevamo sarebbe stata una partita difficile e così è stato. Incontrare una squadra che lotta per la salvezza è sempre difficile perché danno sempre il massimo e anche più del massimo. Abbiamo gli esempi delle partite di ieri e anche delle settimane passate. È difficile contro squadre che cercano di non retrocedere. Loro hanno cambiato tanti giocatori rispetto all’andata, ma è un peccato perché abbiamo subito goal forse sull’unico tiro in porta della partita. Ci sono stati momenti della partita che potevamo sicuramente gestire meglio. Siamo stati troppo ansiosi quando loro ci pressavano alti, poi la partita è diventata sporca e abbiamo cercato di portare a casa almeno un punto, anche se siamo stati sfortunati sull’occasione di Nicola (Sansone, ndr) che ha colpito il palo. Penso che il pareggio sia comunque un risultato giusto”.
Sulla sfortuna e i 15 pali stagionali: “No, io credo nella fortuna che bisogna meritarsela. Colpire il legno è un goal sbagliato, ma resta il gesto tecnico di Nicola che è stato sfortunato. Era importante comunque importante cercare di vincere la partita e i ragazzi ci hanno provato fino all’ultimo anche se incontrare, come ho detto prima, squadre quali la Salernitana, Genoa e Cagliari che lottano per la salvezza non è facile. Si poteva far meglio senza dubbio, ma potevamo anche perderla. Quindi ci dobbiamo accontentare da questo punto di vista, guardando anche il momento degli avversari, che sono nel loro periodo migliore, considerando che anche il Milan è venuto qua e ha pareggiato. Il calcio è così, dobbiamo dare continuità ai risultati ed andare avanti”.
Un commento anche sul tridente schierato dall’inizio: “Hanno fatto quello che potevano. Con tre punte dobbiamo fare un pochino di più. Abbiamo trovato il goal con Marko. Musa (Barrow,ndr) e Orso (Orsolini, ndr) si sono sacrificati tanto. Non è stata una partita facile, visto il momento loro e averli trovati fuori casa. È un pareggio meritato anche se con la nostra vittoria nessuno avrebbe avuto da dire nulla”.
Un piccolo pensiero anche per quanto sta accadendo in Ucraina, con riferimento alla commozione nella conferenza stampa di ieri: “Come ho detto ieri, le partite aiutano a concentrarsi e a scordarsi di tutto, per mettere le energie fisiche e mentali in quello che stai facendo. Poi finita la partita diventa una situazione dura da gestire. Fortunatamente non sono il diretto interessato, ma quando vedo le immagini in televisione mi ricordano ciò che provavo io perché sono le stesse di venti e trent’anni fa. La cosa importante è che con il passare dei giorni queste notizie non passino in secondo piano, sperando che questo conflitto non duri ancora molto. Queste situazioni non devono e non possono diventare la normalità. Quando c’è la guerra il colore è uno ed è il rosse del sangue della gente. Non penso che questo sia l’unico modo per risolvere i problemi, per questo dobbiamo dare il nostro contributo affinché non si faccia finta di niente”.
Prosegue poi l’allenatore serbo: “Poche persone si ricordano della guerra, fortunatamente. Sono passati molti anni dal conflitto. Però ci sono persone come la mia gente o quella ora in Ucraina che si ricorderanno per sempre di questi momenti. È importante far capire ai giovani cosa sia realmente la guerra, perché non c’è prezzo alla libertà e al vivere senza la paura di morire. Ma questo va fatto capire anche ai politici, perché sono loro che fanno le cose. Poi in guerra, almeno nel mio paese, si sparge come olio sull’acqua. Perché c’è tanta gente che va a combattere e non vuole. Tutte le guerre sono uguali, non ci sono vincitori in nessuna di esse”.
Infine una battuta con Walter Sabatini, ex ds dei rossoblù: “Ci siamo visti in panchina e anche dopo la partita quando il direttore è venuto negli spogliatoi a salutare i ragazzi che sono stati molto contenti della visita”.
Fonte: DAZN
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