Bologna FC
Mihajlović: “Senza il giusto atteggiamento non si va da nessuna parte”
Di seguito le parole di Sinisa Mihajlovic nella conferenza stampa prima della trasferta di Napoli:
Può essere che questa squadra non riesca a trovare continuità dal punto di vista del carattere?
“Può darsi, abbiamo tanti giovani in squadra che alternano prestazioni altalenanti, è normale. Certo è che se vinci contro la Lazio, dove non c’è stata partita, mentre contro una squadra alla tua portata come il Cagliari non fai risultato, facendo un solo cambio di formazione, per forza si tratta di una questione mentale. Sono giovani e può succedere ma bisogna che crescano da quel punto di vista. L’atteggiamento mentale non deve mai essere sbagliato, serve pazienza e tempo; ma è per questo che non riusciamo a fare il salto di qualità più che altro, per una questione caratteriale“.
Domani sera sarà la partita in cui tornano titolari i giocatori di esperienza?
“Non si tratta di una questione di età per quanto riguarda la formazione; tutti i giocatori fanno tutti parte del Bologna. Sicuramente essendo la terza partita in una settimana bisogna cambiare qualcosa, considerando però che abbiamo dei giocatori infortunati e non si sa quando recupereranno. Abbiamo assenze dietro e a centrocampo”.
Domani chi sarà sicuramente assente?
“Dijks, Tomiyasu, Santander, Hickey e dobbiamo valutare Baldursson e Dominguez“.
Faragò?
“Ah è arrivato? non lo abbiamo mai avuto a disposizione“.
Medel ha un po più di minutaggio nelle gambe o vedremo Poli?
“Medel è disponibile, però non c’è stato molto per allenarsi, quindi vediamo; sicuramente sarà quantomeno in panchina“.
Come si allena la mentalità vincente? o ci vogliono giocatori vincenti?
“Anche quelli. L’Inter, anni fa, aveva grande squadra ma non avevano vinto; poi con l’arrivo del Mancio e quello di giocatori abituati a vincere, si è cominciato a vincere. Qua, ovviamente, non ti puoi permettere certi giocatori, quindi bisogna lavorare sull’aspetto mentale. Tutto parte dalla testa. Puoi essere bravo fisicamente e tatticamente ma se sbagli atteggiamento il resto vale poco e niente. È anche la cosa più difficile da insegnare, ci vuole tempo e pazienza. stiamo lavorando su quello. Per ottenere dei risultati importanti, l’atteggiamento mentale bisogna averlo sempre anche durante la settimana, non solo durante le partite“.
A Napoli si legge di un clima elettrico; dopo la delusione di Cagliari com’è il clima qua?
“Il clima è normale. I ragazzi sono consapevoli di non aver fatto la partita che dovevano; le partite si possono perdere ma c’è sempre modo e modo. Quando si perde contro un avversario che ti si dimostra inferiore, la sconfitta non ci sta, delude molto“.
In una settimana abbiamo assistito alla prestazione esaltante del Bologna contro la Lazio e quella “a rallentatore” contro il Cagliari, cosa dobbiamo aspettarci dalla partita di domani?
“Sicuramente non la prestazione che abbiamo visto a Cagliari. La prestazione dipende solo da come noi scendiamo in campo. Ogni tanto succede che la squadra ha qualche amnesia ed è comprensibile per l’età dei giocatori, però come allenatore penso che anche a loro roda quando si perde giocando come a Cagliari. Se non sappiamo come si vince, almeno dobbiamo sapere cosa non fare per perdere“.
Forse è l’ambiente a non stimolare la squadra a fare di più?
“Sono tutte scuse. Tutti gli ambienti con la pandemia è difficile che siano stimolanti, così senza il pubblico. Bologna è una piazza con tifosi civili è difficile trovare un clima di contestazione. Dovremmo essere abituati a sopperire l’assenza del pubblico e trovare stimoli per fare di più. Comunque, sicuramente Bologna è un ambiente dove si sta bene“.
C’è anche Orsolini tra i giocatori che devono migliorare caratterialmente?
“Tutti, nessuno escluso, dobbiamo capire cosa dobbiamo fare. Le impressioni a volte sono contrastanti, sembra che capiscano tutti e invece non capiscono niente e viceversa; ci vuole uno psichiatra. Ma il mio lavoro è bello anche per questo, mi stimolaT”.
Su Skov Olsen?
“È entrato bene e ha fatto alcune buone cose rispetto al livello della partita. Sicuramente ha fatto meglio rispetto con la Lazio che era entrato timido, ci siamo parlati. Deve capire che uno può essere decisivo anche se entra per gli ultimi 10/15 minuti. Con la Lazio è entrato timido, mentre con il Cagliari è entrato con il piglio giusto“.
Quello che salta agli occhi è che tu sei sempre arrabbiato; è stato bello vederti gioire a Sanremo, un commento sulla serata?
“Sono arrabbiato quando mi fanno arrabbiare. Sicuramente è stato bello e sono stato onorato di andare a Sanremo. Ho cantato per prendere in giro i miei amici serbi cantanti che anche loro guardano il festival. Una serata insolita, mi sono divertito.“
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