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Bologna FC

Mihajlovic: ”Sono orgoglioso di quanto fatto fino ad adesso. C’è grande entusiasmo”

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Oggi, vigilia di Bologna-Venezia, ha parlato in conferenza stampa Sinisa Mihajlovic.
Con lui anche Musa Barrow.

La squadra può ancora salire di livello?
”Parto dicendo che vorrei ringraziare i ragazzi per la loro serietà con la quale hanno fatto i due allenamenti nei quali non c’ero, a volte mi sento quasi inutile, ma scherzi a parte credo che dobbiamo essere orgogliosi per quanto fatto finora. Mancano 26 partite, il cammino è ancora molto lungo, sarà difficile confermarsi e migliorarsi, ma dipende tutto da noi. C’è molto entusiasmo, sono convinti, c’è autostima, pensiamo partita per partita. Venezia? Tutte le partite dopo la sosta sono difficili, soprattutto quando ci sono tanti nazionali, e questo deve essere motivo di orgoglio, non deve essere un alibi. Il Venezia ha fatto 12 punti e non sono pochi per una neopromossa, ha vinto con Roma e Fiorentina, l’allenatore è molto bravo, giocano bene anche se i giocatori non sono molto conosciuti, ci possono mettere in difficoltà. Noi siamo superiori, ma questo non basta, serve anche altro. Dobbiamo sfruttare il fatto di giocare in casa, dato che abbiamo raccolto tanti punti. Il merito è anche del nostro pubblico. Mi aspetto lo stadio pieno domani. Loro verranno qui con entusiasmo, vengono da due buoni risultati. Non voglio che si ripeta la partita di Empoli, ma siamo diversi e più compatti oggi. Dipende solo da noi”.

Come stanno i nazionali?
Neanche io li ho visti, perché per due giorni non ci sono stato. Stanno tutti bene, Theate ha avuto un problema ma è risolvibile, abbiamo recuperato anche Viola e Bonifazi.

A Barrow: Come va l’intesa in campo con Arnautovic?
”Aiuta a tenere palla, è un giocatore importante. Sono contento di averlo in squadra”
Sinisa: ”Ogni tanto mi arrabbio con Musa, ma si dovrà preoccupare solo quando non mi arrabbierò più”.

Quanto è difficile rapportarsi con giocatori di culture diverse?
”Molto difficile, all’inizio è sempre una scoperta. Skov Olsen, per esempio, passa e non ti saluta, bisogna capire i vari percorsi diversi. Per questo allenare è molto difficile, ma è anche molto stimolante, impari anche tanto da loro. Questo è il vantaggio di lavorare con i giovani”.

A Barrow: Quale ruolo preferisci?
”Va bene dove mi mette il Mister, in base a questo vedo come allenarmi durante la settimana, voglio aiutare la squadra a vincere”.

C’è stato qualche ragazzo delle giovanili che le ha rubato l’occhio?
”Pyyhtia mi piace. Ha fatto bene in allenamento”.

Sulla cittadinanza onoraria.
”E’ un prestigioso riconoscimento, essere cittadino onorario di Bologna mi riempie di orgoglio, si sa che città è. Ho aggiunto un nuovo capitolo alla mia vita, due cittadinanze onorarie non è cosa da tutti. Non è una cosa dettata dai meriti sportivi, ma dall’aspetto umano. Anche da giocatore ho sempre pensato prima all’aspetto umano che a quello sul campo”.

A Barrow: A che punto di forma sei per tornare come eri all’inizio? Che aspettative hai per la Coppa d’Africa?
”Io sto bene, cerco di dare tutto. E’ la nostra prima volta, vediamo dove riusciamo ad arrivare, per ora penso al Bologna”.

A destra è favorito Skov Olsen? 
”Ci sono anche Hickey e Mbaye. Vediamo in allenamento”.

Su Medel.
”Il suo problema è che vorrebbe sempre giocare, io l’anno scorso mi sono affidato a lui, e spesso si faceva male. Dopo ho detto basta, e gli ho detto che avrei deciso io”.

Su Sansone.
”E’ un giocatore molto importante. Ha avuto diversi acciacchi, per questo non ha potuto giocare con continuità. Deve essere da esempio per tutti quelli che giocano meno, non è detto che uno per essere decisivo deve partire titolare. Lui dà sempre il 100%, lui nasce come seconda punta quindi potrebbe sostituire anche Barrow quando andrà in Coppa d’Africa, ma potrei provarlo anche prima di quel momento”.

Su Orsolini.
”E’ sempre lo stesso, ha un carattere bellissimo. E’ sempre sorridente e scherzoso, anche se posso immaginare che non è contento, a Napoli per esempio ha fatto bene. Può fare la seconda punta o il quinto nei finali di gara, anche se è diverso da Skov Olsen e De Silvestri. E’ una soluzione in più, l’importante è che lui continui ad allenarsi come sta facendo.
Il ballottaggio con Skov Olsen? Da quando è arrivato, ha giocato più Orsolini. Sono due titolari per me, e due giocatori importanti. Io poi ho cambiato modo di giocare, anche se questo non mi entusiasma, e non è colpa mia. Nel calcio funziona così, l’importante è che i giocatori sfrutti il momento. Tutti sono sostituibili, bisogna pensare al bene della squadra e trovare i giusti equilibri”.

Su Viola.
”E’ diverso da tutti gli altri centrocampisti, è un regista tipo Schouten, non ha paura di prendersi le sue responsabilità e di far girare la palla. E’ ancora lontano dalla forma migliore, domani sarà in panchina, dipende anche dalla partita, lui comunque ha 15-20 minuti nelle gambe. Può essere comunque utile negli ultimi minuti”.

A Barrow: Che obiettivo hai per questa stagione?
”Devo cercare di fare meglio dell’anno scorso. Siamo una squadra giovane e ci sono anche tanti calciatori esperti. Dobbiamo cercare di continuare così. Io cerco di fare sempre bene in campo, voglio migliorarmi”.

Oggi torna Saputo, l’ultima volta era stato a Empoli.
”Dopo quella partita i primi dispiaciuti eravamo noi, speriamo di dargli una bella soddisfazione domani, lui ci ha sempre trattato bene, ha sempre cercato di essere vicino alla squadra. Empoli è stato il nostro punto più basso, anche perché io non ero in panchina quel giorno.
Domani l’atteggiamento sarà sicuramente diverso, vediamo se basterà”.

Su Chantal.
”Oggi arriva, ci siamo sentiti nei giorni scorsi. Vedrà l’allenamento, domani poi sarà allo stadio, speriamo di farla felice. E’ il minimo che possiamo fare”.

Sul ruolo di Skov Olsen.
”Il discorso è lo stesso che ho fatto per Orsolini. Gli ho spiegato che anche a me è successa una cosa simile nella mia carriera da giocatore, nemmeno io ero contento, poi però ho capito che saper difendere è molto utile, ho imparato a difendere anche io, pur essendo un centrocampista offensivo. Certo che Skov Olsen non difenderà mai con De Silvestri, ma questo gli può servire per essere più completo. L’esempio per eccellenza è Perisic. Deve solo convincersi che può farlo, so che non è il suo ruolo, si deve solo convincere che può farlo, anche a Genova ha fatto bene. bisogna capire che ci sono certe esigenze e bisogna adattarsi. E’ difficile anche capire questi ragazzi, perché sembra quasi che non abbiano entusiasmo, ma non lo fanno di proposito, sono cresciuti così. L’importante è che lui faccia quello che gli dico io, e questo lo fa.
Theate per esempio si esprime molto invece. Sono diverse tipologie di carattere. Bisogna dire le cose giuste nel modo giusto. Anche la mia comunicazione non è sempre la stessa”.

 

 

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