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Bologna-Milan: una partita mai giocata che continua a far rumore

Bologna-Milan: il rinvio della partita finisce al TAR. Milan e Lega si uniscono contro l’ordinanza del sindaco.

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Lega Serie A
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La partita tra Bologna e Milan, valida per la nona giornata di Serie A, continua a far parlare di sé a distanza di settimane dal rinvio deciso dalla Lega. La gara, prevista inizialmente per il 26 ottobre scorso, è stata rimandata a data da destinarsi a causa delle avverse condizioni meteorologiche che hanno colpito la città felsinea in quei giorni. La decisione, presa in accordo con il Comune di Bologna e dopo un lungo confronto tra le parti coinvolte, si è resa necessaria per garantire la sicurezza pubblica. Tuttavia, le polemiche non si sono fatte attendere.

Ripercorrendo Bologna-Milan: le 24 ore di caos e la decisione del rinvio

Alla vigilia della partita, il Comune di Bologna aveva già adottato misure straordinarie per fronteggiare l’allerta meteo: chiusura delle scuole, limitazioni agli spostamenti e un appello alle aziende per favorire lo smart working. La situazione nelle vie circostanti lo stadio Renato Dall’Ara era particolarmente critica, con segnalazioni di crolli e danni alle infrastrutture. La Lega Serie A, dopo aver inizialmente proposto di disputare il match a porte chiuse o di spostarlo in un altro stadio, ha infine accolto la proposta del Comune di rinviare l’incontro.

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha definito la decisione “incomprensibile”, lamentando la chiusura a ogni possibile alternativa. Dal canto suo, Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, ha difeso il rinvio, definendolo la scelta più saggia per ragioni di sicurezza e solidarietà. La società rossoblù aveva infatti deciso di destinare metà dell’incasso della gara alle famiglie colpite dall’alluvione, un impegno che sarà mantenuto anche nella futura data del match.

Il Milan e la Lega ricorrono al TAR

Oggi, però, la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Milan ha annunciato che presenterà ricorso al TAR dell’Emilia-Romagna contro l’ordinanza del sindaco di Bologna che aveva disposto la sospensione della partita. Secondo il club rossonero, la decisione è stata «iniqua e incoerente», in quanto ha escluso qualsiasi altra ipotesi per la disputa del match nella data programmata, come le porte chiuse o il trasferimento in un altro stadio. Il Milan sottolinea che il provvedimento ha avuto ripercussioni negative sul campionato e rappresenta un pericoloso precedente.

Il club ha inoltre dichiarato che, in caso di risarcimento per i danni subiti, i fondi saranno devoluti alla propria fondazione per finanziare iniziative benefiche a favore della comunità locale. Un gesto che punta a ribadire il desiderio della società di agire nell’interesse comune, pur rivendicando il proprio diritto a contestare una decisione considerata poco equa.

La Lega Serie A si unisce al ricorso

Anche la Lega Serie A ha deciso di procedere con un proprio ricorso, ritenendo che il rinvio della partita sia stato imposto senza valutare adeguatamente soluzioni alternative. La questione non riguarda solo questo specifico caso, ma tocca principi organizzativi che potrebbero influenzare la gestione di situazioni simili in futuro.

Bologna-Milan: una vicenda emblematica

Questa intricata vicenda, che intreccia sport, sicurezza e solidarietà, evidenzia quanto sia complesso il rapporto tra esigenze sportive e realtà contingenti. Se da un lato il rinvio ha tutelato la comunità bolognese in un momento di crisi, dall’altro ha scatenato una serie di reazioni discutibili su come gestire eventi di grande portata in situazioni di emergenza. Ora, con i ricorsi al TAR, si attende un nuovo capitolo.

Fonte: Corriere della Sera

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