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Miranda, una buona base da cui ripartire. Ma dietro…

Il difensore spagnolo è stato presente e propositivo in avanti, ma dietro qualcosa può essere ancora migliorato…

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Juan Miranda al cross in Bologna-Empoli
Juan Miranda al cross contro l’Empoli (© Damiano Fiorentini)

Una delle, poche in realtà, note positive della gara di sabato pomeriggio tra Bologna ed Empoli è sicuramente Juan Miranda. Come sottolineato nell’articolo de “L’Uomo della Domenica”, la sua è stata una delle prestazioni da cui ripartire.

Ovviamente, come tutte le prestazioni umane, non esiste la perfezione. E, al di là della fase di possesso notoriamente ben interpretata dall’esterno ex Betis Siviglia e Barcellona, è evidente che qualcosa andrà rivista nel suo modo di affrontare la fase di non possesso.

I numeri della partita di Miranda

Il terzino spagnolo del Bologna è stato molto sollecitato durante il corso della gara. Il giocatore è stato tra i giocatori che hanno giocato più palloni, 117, secondo solo a Stefan Posch (131). Questo perché l’uscita dalla difesa di Vincenzo Italiano appoggia molto sulle catene laterali, per cui i terzini sono i più sollecitati. Come se non bastasse la necessità di partecipare allo sviluppo dell’impostazione bassa, Juan è anche un vero stantuffo di fascia ed è sempre in proiezione offensiva, come peraltro mostra la sua “mappa di calore” della partita.

Questa costante proiezione offensiva lo ha portato a proporsi più volte come crossatore. Dieci sono stati i traversoni testati dall’esterno andaluso. Un numero importante che testimoniano, al di là dell’esito avuto, quanto possa risultare importante nel gioco della formazione rossoblù l’apporto di Miranda. Anche perché, lo scorso anno, la Fiorentina di Italiano era la formazione di Serie A che crossava più di tutte.

E sul gol di Gyasi?

I numeri difensivi di Miranda sono invece praticamente nulli. È l’inevitabile affetto della partita interpretata dall’Empoli, sempre molto remissiva e pronta a colpire soprattutto in contropiede. Tuttavia, nell’occasione del gol, quando Juan avrebbe dovuto probabilmente essere più presente, è stato invece assente.

Il gol nasce dall’estrema disattenzione di tutta la difesa del Bologna. Praticamente sull’azione avviata da calcio d’inizio, i rossoblù si allungano, allargano le maglie tra difesa e centrocampo e Fazzini trova una bella palla in profondità che Pezzella sfrutta alla grandissima con un bel cross sul secondo palo che Gyasi appoggia in rete addirittura di petto.

Forse nell’occasione Miranda non avrebbe dovuto stringere centralmente, lasciando completa libertà all’esterno ex Spezia. Una svista non grossolana, ma su cui sicuramente sarà necessario riflettere per capire come gestire queste situazioni che si ripeteranno. Pur con tutto il lavoro possibile e immaginabile sull’attenzione difensiva.
È chiaro che l’errore è di tutto il reparto e Miranda avrebbe potuto anche mettere una pezza a quella brutta transizione negativa. Ma anche sul singolo c’è un po’ di lavoro da fare affinché legga al meglio queste situazioni “a metà”.

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