Bologna FC
Modello Bologna, la forza del gruppo vale il sogno europeo
Italiano ha creato un gruppo senza gerarchie rigide, valorizzando ogni giocatore: ora il Bologna sogna l’Europa grazie alla forza del gruppo.

Non c’è una formula magica per i recenti successi del Bologna, ma un gruppo unito, in cui ogni giocatore si sente parte fondamentale del progetto. Da Nicolò Casale a Nicolas Dominguez, passando per Cambiaghi, Fabbian, Holm e il rientrato Ferguson: tutti sono stati coinvolti e hanno avuto il loro spazio. Gerarchie flessibili, rotazioni continue e adattabilità sono diventati i punti di forza di una squadra che non dipende dai singoli ma dall’idea di gioco e dal contributo collettivo.
In un contesto in cui in altri club si discute di seconde linee inadeguate o di scelte tecniche contestate, da Napoli a Milano, passando per Torino e Firenze, e si polemizza sulla gestione delle rose, nel capoluogo emiliano la capacità di valorizzare ogni elemento della squadra è diventata un punto di forza.
Il modello Bologna: tutti protagonisti
La gestione di Vincenzo Italiano ha moltiplicato questi fattori, rendendo il Bologna una squadra imprevedibile. Il tecnico ha rivoluzionato le formazioni, alternando giocatori e moduli: tra la partita con il Parma e quella contro il Milan, ha cambiato sei interpreti, senza perdere efficacia. Il Bologna ha iniziato la stagione con il 4-3-3, per poi virare sul 4-2-3-1, con soluzioni sempre diverse.
Alcuni giocatori si sono trasformati completamente: Pobega e Fabbian, nati mezzali, hanno ricoperto anche il ruolo di trequartista e mediano. Odgaard, che sembrava un semplice esterno, è diventato il fulcro offensivo del gioco. Ferguson, da incursore con il vizio del gol, si è adattato a un lavoro più tattico da mediano. Ndoye, inizialmente un’ala pura, è ora un attaccante esterno da sei gol in stagione.

Nicolò Casale (© Bologna FC 1909)
Casale e il riscatto da protagonista
Tra coloro che hanno saputo cogliere l’opportunità c’è senza dubbio Nicolò Casale. Dopo un avvio difficile e qualche errore di troppo in autunno, il difensore ha saputo reagire, riconquistando spazio nelle rotazioni di Italiano. La sua prestazione contro il Milan ne è la prova: attento, solido, determinante. Una crescita che lo ha portato a insidiare Lucumí per un posto da titolare.
Il suo futuro è legato a doppio filo con il destino del Bologna: se i rossoblù dovessero qualificarsi per una competizione europea, scatterebbe automaticamente il riscatto dalla Lazio per 6,5 milioni di euro. Un investimento che il club considera sempre più vantaggioso, vista la crescita del giocatore.
Mix vincente
Non solo Casale. Anche altri giocatori hanno saputo ritagliarsi un ruolo importante. De Silvestri, a 35 anni, continua a essere un elemento di riferimento: quando gioca dall’inizio, il Bologna ha raccolto otto vittorie e un pareggio in dieci gare. Cambiaghi e Ferguson sono rientrati dopo lunghi infortuni con un impatto immediato, mentre Santiago Castro, nonostante qualche problema fisico, è riuscito a rendersi utile anche in condizioni non ottimali.
Dominguez, arrivato in estate come investimento di prospettiva, ha bruciato le tappe e si è preso il Bologna in pochi mesi. Holm, che sembrava destinato a essere una riserva, si è guadagnato il posto da titolare. Ogni giocatore ha saputo rispondere presente, dimostrando che la forza della squadra non sta nei singoli, ma nella mentalità e nella qualità del gruppo.
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