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Monza-Bologna: la richiesta del Condor, il no della Lega e i precedenti rossoblù.

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Dopo il difficile momento che abbiamo vissuto ieri , io e la mia famiglia vogliamo comunicare che, fortunatamente, stiamo bene“. Così Pablo Mari, dalla stanza dell’Ospedale in cui era ricoverato, ha tenuto a rassicurare tutti, Lega Calcio compresa, per quanto occorsogli la sera prima in un ipermercato di Assago e che solo il pronto intervento di Massimo Tarantino (fra le altre cose ex giocatore proprio del Bologna), ha permesso che la tragedia (è morto un cassiere della struttura ) non assumesse dimensioni maggiori.

Il giocatore, dopo l’aggressione, è stato subito ricoverato all’Ospedale di Niguarda dove il difensore del Monza ha subito un intervento di “ricostruzione”, così descritta dal Dottor Osvaldo Chiara, direttore chirurgia generale dell’ospedale milanese:” Fortunatamente c’erano solo due ventri muscolari lesionati e sono stati messi a posto. Adesso ci vorranno un paio di mesi, prima di ricominciare ad allenarsi: fortunatamente la situazione era risolvibile e l’intervento abbastanza semplice“. Parole dette dopo ventiquattro ore dall’accaduto.
Quindi, pur stigmatizzando l’aggressione al giocatore, perchè chiedere il rinvio della partita, visto che lo stesso Pablo Marì, pur non potendolo fare, voleva giocare la partita insieme ai compagni, viste le sue condizioni stabili?
L’idea di rinviare la partita è stata portata avanti dall’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani che, comprendendo il disagio psicologico dei compagni di squadra del centrale di Almussafes, ha cercato di rinviare una partita che poteva essere comunque alla portata dei brianzoli di Raffaele Palladino. Il rinvio, dettato dalle motivazioni soprariportate, avrebbe comportato un “precedente” complicato da gestire da parte della Lega e lo stesso Claudio Fenucci, pur esprimendo, a nome della sua società, massima solidarietà al giocatore coinvolto nell’episodio di violenza, alla luce delle notizie positive che arrivavano dal Niguarda si è detto assolutamente contrario al rinvio. E così è stato.
Ma nella richiesta di Galliani, soprannominato il Condor per il suo fare “rapace” nei confronti dei giocatori di altre squadre, c’era anche la volontà di portare ad anno nuovo una partita che vedrà la contemporanea assenza non solo di Pablo Mari, ma anche di Armando Izzo (non ancora al meglio delle sue condizioni fisiche) e di Andrea Ranocchia, che ha smesso col calcio dopo l’infortunio occorsogli qualche settimana fa: insomma una difesa che avrebbe dovuto essere completamente reinventata, con l’arretramento a centrale di Luca Marrone (che nasce centrocampista) e non avendo molte soluzioni in panchina per la difesa a tre, a parte “l’anziano” Gabriel Paletta e il giovanissimo Valentin Antov, ragazzo bulgaro che nel 2021 ha giocato 5 partite in rossoblù sotto la guida di Sinisa Mihajlovic. Insomma in questa richiesta inviata alla Lega, c’era anche una strategia di “comprare tempo” per rimediare ad una situazione molto complicata. una strategia che non poteva avere cittadinanza, visto anche il miglioramento delle condizioni del giocatore in prestito al Monza dall’Arsenal.
Si parlava di precedenti dinieghi a richieste di questo tipo: a Bologna ne ricordiamo due (molto differenti fra loro per portata dell’evento e avvenuti in periodi molto distanti l’uno dall’altro), legati alla morte del giovane Niccolò Galli, il primo a febbraio 2001, e all’epidemia di Covid che colpì il Bologna, a gennaio 2021, prima di una partita contro il Cagliari.  In entrambi i casi, la Lega si pronunciò per non rinviare le partite, perse dai rossoblù in entrambi i casi. 
Rinviare questa partita, alla luce delle condizioni dello spagnolo, sarebbe stato un torto assoluto verso la società emiliana, senza per questo essere tacciati di mancanza di sensibilità per l’accaduto.

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