Bologna FC
Mottastics – E’ morto il Re, viva il Re!
In pochi numeri, il percorso di Thiago Motta, che ha portato il Bologna da anonimi campionati alla Champions League venendo da un esonero (Genoa) e una salvezza a poche giornate dal termine (Spezia)
“Le roi est mort, vive le roi!”: il re è morto, viva il re. La notizia corre fuori da Casteldebole, scontata e ormai lisa, in un tam tam ripetuto ormai da mesi: Thiago Motta non rinnova.
Siamo all’epilogo di una storia che era giunta a sfiorare quasi la perfezione (per come si era evoluta). Ma il finale lascia (e non poco) l’amaro in bocca, dopo mesi di elogi ai suoi giocatori, alla società (tutti meno uno), alla città intera e alla “nostra gente”. Qui da noi davvero era diventato “Re Thiago” e la domanda è e rimarrà sempre la stessa: perchè? Ma riavvolgiamo il nastro e proviamo a ripercorre quello che l’allenatore italo brasiliano aveva sviluppato in quasi quattro anni di sedute su panchine differenti, per capire da dove nasce il “mottismo”.
La genesi a Parigi e il suo arrivo a Genova
Quando Thiago appese le scarpe al chiodo, nella sua vita da giocatore, stava terminando, nel 2018, il sesto anno al Paris Saint Germain: e proprio, nel luglio dello stesso anno, prese la conduzione dell’under 19 del club parigino, allenandola fino all’estate 2020. Ma la prima chiamata nel calcio che conta fu in Italia al Genoa, per sostituire Aurelio Andreazzoli.
Thiago sedette per la prima volta in sulla panchina ligure il 26 ottobre 2019, vincendo contro il Brescia in casa per 3 a 1. Ma la squadra, sotto la guida di Motta non decolla e dopo nove giornate viene esonerato, quando la squadra si trovava all’ultimo posto. Fatale fu, per quella stagione, la sconfitta per 4 a 0 contro l’Inter. Da ricordare come Motta per pochissime giornate non si incrociò e allenò Adama Soumaoro, arrivato a febbraio 2020 dal Lille.
La salvezza nell’anno dello Spezia: un piccolo capolavoro di Thiago
Nella stagione successiva, spostandosi di pochi chilometri, viene ingaggiato dallo Spezia. Alla fine del campionato 20/21 i numeri sono più incoraggianti rispetto all’annata precedente: si passa da un 20% di vittorie, nello scorcio del torneo 19/20, ad un 27% del campionato 20/21. Nel confronto stagione su stagione, Thiago alza la sua media punti da un uno 0,90 punti per partita, ad uno 0,98 durante il campionato “spezzino”, consentendo così allo Spezia di salvarsi e arrivare al 16esimo posto. Ma al termine della stagione Motta si dimette, essendo i rapporti con la Società ormai ai ferri corti.
L’arrivo a Bologna di re Thiago e la Champions league
Thiago arrivò a Bolognatra lo scetticismo il 12 settembre 2022: voluto da Sartori, andava a sostituire Sinisa Mihajlovic. L’esperienza fatta nelle due stagioni precedenti, utilizzando soprattutto il 4 2 3 1, lo portò nelle stagione 2022/23 a piazzarsi al 9° posto, mentre quest’anno, a 90° minuti dal “calate il sipario”, il Bologna si trova al terzo posto ed è qualificato per la Champions League.
Anche la media punti, in questi due campionati si alza vertiginosamente: dallo 0,98 di Spezia, all’ 1,71 complessivi delle due annate bolognesi. E dalle 11 vittorie nella stagione spezzina, si passa alle 35, nelle 75 partite giocate all’ombra delle due Torri. Re Thiago consacra la sua filosofia di gioco, con l’approdo in Champions League: il Bologna non andava in Europa da 25 anni. E questo è un qualcosa per cui noi saremo sempre grati all’allenatore Motta.
Nelle parole di commiato, Thiago saluta i tifosi rossoblù con una frase emblematica e che lascia l’amaro in bocca: «Mi avete fatto un uomo felice».
Ed è qui che facciamo fatica a capire: a se ti abbiamo reso felice, perché allora Te ne vai?
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