Bologna FC
Mottastics – Storia di un momentaneo e inaspettato terzo posto
Il terzo posto attuale non è frutto di casualità, ma dela filosofia di gioco messe in campo da Motta, partita dopo partita, e dai suoi giocatori, che sono cresciuti fino a ieri. Dove può arrivare questa squadra?
Numeri (e soprattutto considerazioni) ai tempi di Thiago Motta
Alle 19.57 di ieri sera, al triplice fischio dell’arbitro Pairetto, la classifica generale del campionato di Serie A raccontava un incredibile terzo posto della squadra guidata da Thiago Motta, a 180 minuti dalla fine della stagione regolare.
Nessuno, neanche le menti più folli ammantate di passione rossoblù, avrebbero mai pensato quel 21 agosto, a pochi minuti dalla prima sconfitta contro il Milan, che questo torneo che andava iniziando, sarebbe stato un campionato incredibile per i nostri colori.
Motta e giocatori ci hanno regalato una stagione intensa, bellissima, carica di forti emozioni; ma nessuno avrebbe mai pensato che il finale sarebbe potuto essere questo.
Il Milan e la prima sconfitta, poi la continua risalita
Si diceva il 21 agosto, la prima partita col Milan: Sartori doveva ancora “scegliere” Freuler, Schouten era già partito, destinazione Olanda, e Dominguez aveva già la testa rivolta a Nottingham, per sostituire, nei piani della squadra inglese, proprio lo svizzero. Una scelta che, col senno di poi, vedrà la squadra di Nico ancora in lizza per non retrocedere in Championship.
Da quel 16esimo posto di quella afosa notte post ferragostana, il Bologna ha iniziato una lenta ma costante marcia verso l’Olimpo: pareggio a Torino con la Juventus (la partita del famoso rigore non visto) e vittoria in casa col Cagliari. In quel momento la squadra albergava al decimo posto, ma le occorreva ancora tempo perchè gli ultimi pezzi del motore fossero assemblati correttamente.
L’era degli zero a zero
Dal 18 settembre al 28 settembre, i rossoblù inanellano tre pareggi identici per risultato, ma non per gioco: Verona, Napoli e Monza, dove (fuori casa) viene annullato un gol regolarissimo a Ferguson, riportando la nostra squadra al 13esimo posto. Da quel momento il Bologna, con qualche sussulto, lascerà la colonna di destra per sempre, in questo torneo, e si accaserà, stabile, nella colonna di sinistra.
La zona Europa inizia con l’Empoli
E’ con il 3 a 0 casalingo contro l’Empoli che si inaugura (ma lo scopriremo solo tempo dopo, quando sarà chiaro che i posti in Europa sono otto, per via della posizione complessiva dell’Italia nel ranking Uefa) la zona Europa per questo Bologna che inizia a giocare un calcio complicato per gli avversari. E il pareggio con l’Inter è solo una piccola ma piacevole battuta d’arresto: seguono poi le vittorie con il Frosinone (in casa), il pareggio a Reggio Emilia col Sassuolo e la vittoria contro la Lazio che ci catapulta, il 3 novembre, al 6° posto.
Dalla Fiorentina in poi è solo ascesa
La partita con i viola paga un paio di errori difensivi, ma è anche un manifesto di come la squadra di Motta interpreti sempre il suo calcio, senza timore reverenziale per gli avversari e senza sentire lo scotto del campo avverso. Ma da lì in poi ci sarà il vero strappo verso la zona Champions League, senza, quasi, battute di arresto, nonostante il trittico di due sconfitte (Udine e Cagliari) e un pareggio in extremis con il Genoa, in casa. Ma è un Bologna che non è mai domo e che gioca un calcio piacevolissimo e spesso efficace. E risponde battendo in casa la Viola, che aveva rischiato con i rossoblù anche in Coppa Italia.
Le emozioni contro il Milan e il quarto posto per oltre 10 giornate
A San Siro, contro i rossoneri di Pioli, forse l’ultima svolta, con un rigore netto all’ultimo respiro che pareggia una partita complicata, ma che aumenta l’autostima di Ferguson e compagni: saranno cinque le vittorie nelle cinque partite successive (Sassuolo, Lecce, Lazio, Verona e Atalanta), dove i 15 punti raccolti scavano il solco fra il quarto posto del Bologna e gli inseguitori.
Solo l’Inter vince al Dall’Ara
E solo un’incornata del nerazzurro Bisseck fa cadere il fortino rossoblù, che rimane inviolato nonostante diverse squadre “parcheggino il pulman” davanti alla loro porta (Monza e Udinese, per esempio), mantenendo così saldo il quarto posto, per oltre 10 giornate fino a ieri, quando il Bologna è sceso al Maradona.
Un momentaneo e inaspettato terzo posto
La storia recentissima ci racconta di un Bologna indomito che batte un Napoli che, per quanto in disarmo per un’annata poco soddisfacente, ha una rosa piena di campioni. E così da ieri (e riteniamo per poche ore, visto che la Juventus se la vedrà in casa con la retrocessa Salernitana) il Bologna, da solo, è al terzo posto, con davanti solo le milanesi. Un terzo posto clamoroso, bellissimo e che ripaga di tante sofferenze patite in questi ultimi venti e passa anni.
Ma lunedì prossimo, se possibile, il godimento potrebbe aumentare, battendo la Juventus e assicurandosi un terzo posto, su cui nessuno il 21 agosto avrebbe mai scommesso. Nemmeno nei nostri sogni più immaginifici potevamo sperare tanto.
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