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Mottastics – Un inaspettato e impensabile giro di boa

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Bologna FC 1909

 

 

Se ieri sera, per volere degli Dei del Pallone, il campionato fosse magicamente terminato, la classifica rossoblù (32 punti) avrebbe chiamato uno “slot” (meritato, ndr) per l’Europa League, ad un solo punto dalla Champions, posto occupato dai Viola (33 punti), che il destino ha voluto che incrociasse la squadra di Thiago Motta martedì prossimo al Franchi, per i quarti di finale di Coppa Italia.

Stamattina, a mente fredda, i 32 punti raccolti in 19 partite sono un bottino totalmente inaspettato e impensabile fin dal caldo ferragostano, che solo nel percorrere dei mesi, col crescere del rendimento della squadra, si è consolidato nella mente dei tifosi, fino a diventare aspettativa pruriginosa e inaudita per un posto nell’Europa che conta, quella della Coppa dalle grandi orecchie. Ma andiamo con ordine e proviamo a capire cosa è successo negli ultimi 20 anni.
 

20 anni di attesa

 
Che 32 punti siano un record ce lo dice la nostra recente storia, che narra come, dalla stagione 2004/05, mai il Bologna si era arrampicato fin lassù: una parvenza di vicinanza alla posizione odierna la ritroviamo nel campionato 2021/22, targata Sinisa Mihajlovic, con 27 punti, per un nono posto da parte sinistra della classifica. Poi solo dei 25 punti (stagione 2010/11, quella iniziata con in panchina Paolo Magnani, a cui successe Alberto Malesani), dei 24 (in quella 2017/18, l’ultimo anno di Roberto Donadoni sulla panchina rossoblù) e 23  (nella scorsa stagione) per poi scendere, campionato dopo campionato, fino alla stagione disastrosa del 2018/19, dove solo la miracolosa cavalcata del “Sinisa 2” permise alla squadra guidata in principio di campionato da Pippo Inzaghi di non retrocedere: ma una costante statistica, che accomuna questi quasi 20 anni  di storia calcistica bolognese, è quella che fino ad oggi, salvo che nel 2020/21,  il Bologna, a fine girone di andata, si era sempre parcheggiato nella parte destra della classifica, quella che non autorizza sogni di gloria o aspettative golose, lasciando la nostra squadra in quel limbo di terra di mezzo, (negli anni presi a disamina ci furono anche due dolorose retrocessioni), lontanissima dai fasti dell’ultimo scudetto dell’annata 1963/64 o della cavalcata in Europa della stagione 1998/99 , terminata solo in semifinale, al Dall’Ara, per un calcio di rigore che ancora oggi fa discutere.
 

Il quinto posto e le proiezioni a fine campionato

 
Oggi il gruppo guidato dal nostro allenatore italo brasiliano ha una solidità conclamata nel pacchetto difensivo, dietro solo a Inter e Juve per reti subite, mentre l’attacco necessità l’assunzione di  pillole della prolificità, per mantenere questo ritmo fino alla 38esima giornata. 
Perchè le proiezioni al giro di boa, ci porterebbero a fine campionato a 64 punti: nella scorsa stagione Atalanta e Roma  avevano chiuso a 64 e 63 punti il loro campionato ( avendo terminato il girone di andata, rispettivamente, a  35 e 37), conquistando l’Europa League, mentre la Fiorentina (prossima avversaria in Coppa Italia e attualmente quarta, ad un punto dai rossoblù) aveva racimolato 56 punti (due punti in più del Bologna 2022/23), garantendosi la qualificazione alla Conference League, percorso che tuttora la vede in corsa, essendo approdata agli ottavi di finale. Anche se, sull’ottavo posto della Viola, andrebbero fatto su una serie di considerazioni (la Juve settima ma esclusa dalle Coppe per esempio), che rendono il suo piazzamento Uefa più frutto di una serie di condizioni convergenti, che non di un reale merito nell’avere conquistato la ribalta continentale.
 
Con i se e con i ma non si vincono scudetti e piazzamenti Uefa, ma riteniamo legittimo pensare che questa squadra, con questo allenatore, possa completare un percorso di grande soddisfazione per i suoi tifosi, continuando ad inanellare prestazioni importanti, come fino a quella precedente alla partita di Udine, iniziando proprio con la trasferta di domenica prossima a Cagliari. Sperando che questo auspicio si trasformi in clamoroso e auspicabilissimo dato di fatto.
 
(fonte D. Centonze, Più Stadio)

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