Bologna FC
#NapoliBFC: nella mente dei mister – 27 gen
Sfida proibitiva quella che il Bologna giocherà domani pomeriggio. Al San Paolo andiamo ad affrontare il Napoli di Maurizio Sarri; una squadra in grande salute, sia dal punto di vista mentale che fisico. La vittoria contro l’Atalanta nella tana dei nerazzurri ha aumentato e non poco la consapevolezza di Hamsik e compagni, che stanno portando a casa anche quei match “sporchi” che l’anno scorso spesso non vincevano.
Per fare uno quadro completo di quella che sarà la sfida di domani, andiamo ad analizzare i moduli e i possibili scenari tattici che vedremo in campo.
Napoli.
Maurizio Sarri punterà ovviamente sul collaudatissimo 4-3-3, con questi probabili interpreti:
Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
Albiol non è al meglio a causa di un affaticamento muscolare, pronto Chiriches per sostituirlo. Del resto tutto confermato.
Bologna.
Per Donadoni 4-3-3:
Mirante; Mbaye, De Maio, Maietta, Masina; Poli, Pulgar, Dzemaili; Verdi, Destro, Palacio.
Gonzalez non è stato convocato a causa di una lombalgia che lo ha tenuto lontano dai campi in settimana. L’unico sicuro del posto sembra essere De Maio, visto che Maietta è rientrato in gruppo solo ieri. Il centrale ex Verona rimane comunque favorito su Helander, l’altra opzione in quel ruolo.
Dopo la squalifica torna Pulgar in cabina di regia, mentre Dzemaili dovrebbe giocare più basso rispetto al match contro il Benevento. In avanti Verdi e Destro sono sicuri di giocare. A sinistra ballottaggio Palacio-Di Francesco, con il primo favorito.
Più difficile invece l’opzione 4-2-3-1.
Scenari tattici.
C’è poco da dire, i partenopei se non giocano il miglior calcio d’Europa poco ci manca. Sarri ha vestito il suo Napoli dell’abito perfetto, non forzando le sue idee su giocatori che non potevano esaudirle, ma partendo dai calciatori, per arrivare alla sua filosofia di gioco, che sta meravigliando tutti, fin dai tempi dell’Empoli.
All’inizio della sua avventura napoletana, sembrava propenso a insistere sul 4-3-1-2 visto in toscana, ma appena ha notato che il rombo non si adattava bene alle caratteristiche dei suoi giocatori, è passato subito al 4-3-3, senza tornare mai indietro.
Il gioco del Napoli è una sinfonia sia in fase difensiva: che inizia quando il pallone ce l’ha il portiere avversario, con una squadra che accorcia per occupare tutta la metà campo, con la linea difensiva sulla linea di centrocampo; che in fase offensiva, che inizia questa volta dal proprio portiere (forse il migliore con la palla tra i piedi), e si sviluppa con una leggerezza e una semplicità nei movimenti che rendono altamente difficile la lettura del gioco.
Ci sono due terzetti a cui il Bologna dovrà fare molta attenzione, andiamoli a spiegare:
La catena di sinistra.
Come già spiegato nel nostro articolo di ieri mattina (5 cose da sapere sul Napoli), il terzetto Mario Rui-Hamsik-Insigne è forse una delle catene più temute in Serie A.
I movimenti dei tre sono in perfetta sincronia, e soprattutto sempre diversi. Il vero punto di forza è che tutte le squadre pur sapendo che il pericolo nasce da li, non sanno mai come arginare i loro movimenti perchè, appunto, sono sempre vari.
Da quella parte sarà fondamentale il lavoro della mezz’ala destra (Poli) e del terzino (Mbaye), che dovranno leggere i movimenti alle loro spalle, pur tenendo sempre l’occhio sulle linee di passaggio interne, dove Hamsik è un maestro.
Il tridente offensivo.
Insigne-Mertens-Callejon lo scorso anno hanno fatto ammattire qualsiasi difesa, e quest’anno il discorso non è mutato, anzi.
La prima regola per interpretarli al meglio, è innanzitutto non considerare Mertens un falso nove, visto che il belga è diventato a tutti gli effetti un verissimo centravanti. I suoi movimenti sono da punta vera, ed è migliorato anche in quei difetti che si portava dietro da quando giocava largo, cioè il tenere troppo la palla.
Visto che prima abbiamo parlato dei movimenti a memoria della catena di sinistra, ora spieghiamo quella che è forse l’azione più “famosa” dell’attacco partenopeo.
Si parte, come spesso capita, da sinistra. Il pallone ce l’ha Insigne, che sfrutta la sovrapposizione di Mario Rui che gli toglie l’uomo in marcatura. Lorenzo si accentra e fa partire un cross a tagliare sul secondo palo, su cui ci si avventa il sempre presente Callejon che con un taglio a mezzaluna alle spalle del terzino di riferimento ruba il tempo a tutti.
Come arginare questa azione? Con una attenzione costante ai movimenti di Callejon, che potrebbe sorprendere Masina sia alle spalle, che internamente con tagli centrali. Il terzino bolognese ha spesso sofferto questi giocatori, quindi attenzione!.
Come spiegato, sarà molto complicato battere questo Napoli, anche se qualche piccolo difetto ce l’ha anche la compagine di Sarri. Ad esempio, come dice spesso il mister cresciuto in provincia di Arezzo, soffre quando i tempi si abbassano tanto, e i cali di ritmo fanno perdere la concentrazione e le distanze giuste, soprattutto in difesa.
Dal punto di vista della manovra bolognese, sarà importante sfuggire al primo pressing azzurro con passaggi veloci verso l’esterno. Per questo vedrei meglio Pulgar in mezzo al campo, visto che rispetto a Poli vede meglio il gioco in quella zona.
Davanti si potranno sfruttare gli spazi che a volte gli azzurri concedono, anche se i due esterni si dovranno sacrificare anch’essi molto, per non permettere troppi 1 contro 1 sui terzini.
Insomma sfida proibitiva, se non quasi impossibile. Noi dobbiamo puntare su quel quasi, sperando che il Napoli si inceppi. Ci si aspetta una pioggia di fischi su Simone Verdi, speriamo che il nostro capitano si carichi e punisca i partenopei…
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