Nazionale: dov’è Orsolini?

Oggi, abbiamo tutti il sangue più fermo. Dopo il rotondo successo di ieri e il tempo per metabolizzare l’esclusione di Orsolini dalla Nazionale, per noi italiani probabilmente la cosa più sacra che ci sia, si possono fare le prime analisi concrete. Partiamo proprio da quest’ultimo argomento, allora, con Spalletti che non ha contattato il miglior esterno azzurro, almeno per produzione offensiva, in occasione della doppia sfida contro la Germania.

Orsolini bussa alla telecamera

Cosa potrà mai fare di più per essere convocato, dopo 3 gol nelle ultime 3 uscite e 10 reti complessive in campionato? Il quesito resta irrisolto, mese dopo mese. Ogni volta l’Italia scalpita per vedere il 7 rossoblu con la maglietta azzurra, ma puntualmente arriva la delusione. Orso, dal canto suo, batte sempre un colpo. Reagisce positivamente, dimostrandosi superiore alla negatività che questo mondo gli getta sulla strada. Lui sorride, la prende con la sua classica, iconica ironia. E poi si va sempre avanti.

Il Bologna pre Bologna-Lazio (© Damiano Fiorentini)

Un gol ogni due partite di media in A, ma soprattutto, per la seconda selezione di fila, la mette dentro subito dopo l’esclusione. A novembre c’era la Roma all’Olimpico, ora la Lazio in casa. Insomma, le dimostrazioni ci sono tutte. E lui, intanto, resta sempre più fedele a Bologna, che se lo gode e lo coccola. Orsonaldo, figlio prediletto, lo sa e ne è grato, come ha anche ribadito nell’intervista postpartita. Che forza mentale!

Orso: la 7 “vale” solo 7 presenze

Ad oggi, Riccardo Orsolini ha collezionato appena 7 presenze in azzurro, condite da tre assist e due reti. Quattro gare le giocò nelle Qualificazioni Europee, tra il 2019 (9-1 contro l’Armenia, con un gol e due assistenze), e il 2023. In nessuna di queste occasioni, però, ha giocato più di 45′, toccati unicamente all’esordio. Le altre tre partite, invece, sono “solo” delle amichevoli, in cui ha messo i piedi sul prato solo per 18 (contro l’Estonia, un gol nello 0-4 finale), 14 (vs Ecuador, un assist nello 0-2 finale) e 45 minuti (Italia-Turchia 0-0). Poco tempo, grande impatto.

Per rendere l’idea di quanto poche siano sette gare, Scamacca ne ha giocate 20 e Udogie, talentuosissimo ma appena ventiduenne, 9. Quando arriverà l’ora dell’ascolano, visto che, quelle poche volte che ha potuto dar prova delle sue qualità, ha sempre risposto presente?

La concorrenza

Finalmente, e va detto, l’Italia “battezza” subito dei prospetti interessanti, tra cui Casadei, rivelazione del girone di ritorno. Ma, per il resto, dal centrocampo in su, di giocatori decisivi quanto il rossoblu ce ne sono pochi.

Contando seconde punte ed esterni, figurano infatti nomi di minor rilievo ed impatto, come Maldini (3  marcature e poco spazio a Bergamo), Raspadori (ottimo giocatore, ma riserva al Napoli con quattro reti stagionali) e Politano (meno incisivo degli scorsi anni vicino alla porta, nonostante resti un giocatore eccellente).
Tra questo mare di interpreti, ovviamente talentuosissimi, è presente anche Zaccagni per la fascia sinistra, ma pare che manchi, sulla corsia opposta, un giocatore offensivo e decisivo. Sembra quasi, insomma, che Orsolini sia stato sostituito da figure più conservative o, addirittura, da adattare nella sua posizione prediletta, ma ovviamente saranno i risultati a parlare.

Spalletti in occasione di Italia-Turchia (© FIGC)

Per le risposte definitive, dunque, bisognerà aspettare domenica sera, giorno di chiusura della sosta nonché del ritorno contro la Germania. Lì capiremo se allo Stivale servirà un eroe marchigiano, ex Atalanta e Juventus e, forse, troppo spesso dimenticato.

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