Bologna FC
Ndoye: il tesoretto svizzero pronto a sfidare Motta (Stadio)
Dan Ndoye segna una doppietta al Venezia, ma l’attaccante è prezioso in ogni partita con la sua velocità che attira i difensori
Ovunque sul campo. Ndoye è sempre, perennemente, letteralmente ovunque. Peraltro, facendo sempre tutto quello che serve, rendendo al massimo, facendo tutto quello che bisogna fare per impensierire gli avversari. L’unico neo, che per un attaccante non si può definire tale, era appunto la fatica dello svizzero nel fare gol. Tutto questo fino a sabato sera, quando la freccia rossoblù ha messo a segno una doppietta che ha zittito tutte le polemiche possibili nei suoi confronti.
La doppietta contro Venezia dopo l’infortunio
Rigore peraltro guadagnato da lui stesso, battuto dopo lo scambio con Castro. La serata della svolta: 1-0, primo gol stagionale e la corsa, liberatoria, sotto alla Bulgarelli. Ma non è finita qui. Dopo aver fatto letteralmente impazzire la difesa lagunare per il resto del match (praticamente sempre raddoppiato), al 71′ è arrivata la vera chicca. Dentro Orsolini (e cambio lato sulla sinistra), pallone dentro, tocco e 3-0, anticipando come un falco le retrovie veneziane. E doppietta fu: una serata davvero speciale.
Ndoye è, senza dubbio, uno di quei calciatori che qualsiasi allenatore vorrebbe nel proprio roster. Non ti tradisce proprio mai, e a prescindere dal gol catalizza su di sé così tante attenzioni che a un certo punto qualcuno, per forza di cose, viene lasciato scoperto. Assente contro la Roma e la Lazio, dopo la durissima botta subita nella prima delle due sfide romane. Arrivato alla carica davanti alla porta, è uscito in barella dopo lo scontro contro il palo dell’Olimpico, tra lo spavento veramente di tutti. Sono bastati 10 punti di sutura, un po’ di riposo tra Bfc e nazionale rossocrociata e un rigore per ritrovare fiducia.
Fiducia Ndoye, e ora la Juve di Motta
E anche sulla partita contro il Lille non si può dire quasi nulla allo svizzero, anche se è stato meno costruttivo rispetto al solito. Probabilmente Ndoye ha pagato un pelo di timore nei confronti della profonda ferita lungo la sua gamba. Non che cambi il mondo da mercoledì a sabato, ma la presa di coscienza del fatto che l’infortunio fosse allo spalle ha aiutato senza dubbio l’elvetico.
Ora il Monza per continuare a sognare in Coppa Italia, con l’idea che Italiano difficilmente lo impiegherà dal primo minuto. Poi, sabato sera, si va a Torino per una di quelle sfide dal sapore particolare. Si va a fare visita alla Juventus di Thiago Motta, lo stesso allenatore che vide, sullo stesso campo, negarsi un rigore e di conseguenza punti che sarebbero stati preziosi nella corsa d un anno fa. Il fallo che proprio Iling-Junior, ora al Bologna, commise su Dan Ndoye, una vera spina nel fianco per la difesa bianconera quella sera.
Fonte: Claudio Beneforti – Corriere dello Sport, Più Stadio
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