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Nedo Sonetti: “Bologna e Torino forti caratterialmente” – 26 nov

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In vista di Torino-Bologna, che andrà in scena sabato 28 novembre alle ore 18, l’ex allenatore di entrambe le squadre Nedo Sonetti si è concesso ai microfoni di 1000cuorirossoblù per analizzare la situazione dei due club avversari.

Signor Sonetti, che squadra è il Torino?
E’ una squadra abbastanza solida, che non dimentica mai le sue forti origini cariatteriali. L’ho seguita la scorsa domenica contro l’Atalanta, e ha vinto una partita con grande pochi sprazzi di fantasia ma tantissima concretizzazione e determinazione. La formazione del Torino è incisiva ed efficace.

Che partita dobbiamo aspettarci?
Beh, mi pare che il Bologna abbia finalmente intrapreso la retta via, gli ultimi risultati ottenuti nelle tre precedenti partite sono chiare prove che i giocatori rossoblù sono ottimi giocatori. Evidentemente hanno trovato la giusta sintonia e ora sono in grado di esprimere a pieno le loro capacità. Mi sento di dire che sarà una partita molto dura per le squadre avversarie perché entrambe le formazioni sono caratterialmente e psicologicamente forti.

Destro non potrà scendere in campo, chi farà giocare il mister?
Queste sono situazioni difficili da valutare se non si segue la squadra anche in allenamento, quindi non ti so rispondere. Il tecnico potrebbe far giocare Mancosu, ma questo lo scopriremo solo quando verranno ufficializzate le formazioni.


Tanti giovani di prospettiva in questo Bologna, qualcuno in particolare ha attirato la sua attenzione?
Il terzino sinistro, Adam Masina, è un giocatore che farà strada perché mi sembra che ci metta davvero molto impegno in campo e sta mostrando indubbie qualità. E’ anche già stato convocato nella nazionale Under21 quindi non può che essere un calciatore interessante e con buonissime prospettive.

Si avvicina la sessione di mercato invernale , l’organico rossoblù è completo oppure manca qualcosa?
Posso solo affermare che Corvino dovrà sicuramente fare qualche colpo di mercato per rafforzare la rosa attuale. Però il responsabile dell’area tecnica e il tecnico dovranno collaborare perché gli innesti devono essere meditati e scelti accuratamente anche secondo il progetto e lo schema con cui vorrà schierare la squadra in campo mister Donadoni. Dipende tutto da lui, se vorrà giocare con uno o due attaccanti oppure se avrà bisogno di un centrocampista più offensivo o più organizzativo.

La classifica, per ora, dice che il Bologna è salvo; Frosinone, Verona e Carpi sono invece parcheggiati nella zona rossa. Pensa che non siano adeguatamente attrezzate per affrontare la massima serie?
Premetto che il campionato è ancora lungo. Carpi e Frosinone stanno riscontrando molte difficoltà, probabilmente perché non hanno mai affrontato un campionato così competitivo. Attenzione al Verona, perché non è certamente una squadra da retrocessione quindi potrebbero rifarsi e tornare a respirare l’aria di mezza classifica.

Nell’arco della sua carriera,i è spesso subentrato a stagione in corso per risollevare e cambiare le sorti di una squadra, e così è stato anche per mister Donadoni. Cosa ne pensa del lavoro svolto fino ad ora a mano di questo tecnico?
Sono molto affezionato a Donadoni, l’ho anche allenato e siamo stati propossi in serie A con l’Atalanta quindi è stato un giocatore straordinario per me. Sono felice per quello che sta facendo a Bologna, lo sto seguendo con grande simpatia. Oltre ad aver portato le sue qualità tecniche, ha portato anche la sua serenità e pazienza che hanno aiutato i giocatori ad affrontare un periodo difficile.

Come giocatore ha ricoperto il compito di Stopper, che caratteristiche non possono mancare a questo ruolo?
Lo stopper viene chiamato più comunemente “difensore centrale”, e forse è uno dei ruoli più importanti in una squadra se non si vuole perdere. La dote fondamentale è senz’altro la capacità di mantenere una concentrazione costante, si dice spesso che i centrocampisti sono i giocatori che devono usare maggiormente la testa e il ragionamento ma in realtà li usano tantissimo anche i difensori. 

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