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Non solo calcio: la storia dello Shakhtar va oltre
Al Dall’Ara arriva lo Shakhtar: senza casa da dieci anni, ma con la voglia massima di onorare anche la Champions League
Non è mai semplice raccontare di calcio quando ci si ritrova a contatto con ben altro. La storia dello Shakhtar Donetsk, purtroppo, non può essere raccontata prescindendo da ciò che sta accadendo tra Russia e Ucraina. La città di Donetsk si trova in pieno Donbass, territorio di conflitto da circa dieci anni, ed è per questo motivo che lo Shakhtar non ha più una casa propria. La Donbass Arena, infatti, è stata abbandonata da una decina di anni a causa dei danni subiti durante le prime avvisaglie con i russi. Lo stadio, costruito nel 2012 in vista degli Europei, fu il primo impianto in Europa orientale a soddisfare tutti i criteri Uefa e ad oggi rimane solo un ricordo per tutti i tifosi arancioneri.
Dieci anni lontani da casa, partite sospese: la situazione
Costretti dunque a spostarsi da Donetsk, lo Shakhtar ha dovuto trovare altre sedi dove disputare le proprie partite interne. Leopoli, Kharkiv e Kiev hanno visto la squadra di Marino Pusic giocare le partite in casa, prima che la guerra si espandesse in tutto il paese. Sebbene le gare di Champions League si giochino all’estero, il problema persiste durante la partite di campionato.
La situazione è drammatica: a fine agosto, l’Aurora Hotel di Kryvyl, dove avrebbe dovuto pernottare lo Shakhtar, è stato distrutto da due missili aerei russi. La partita poi, giocata il primo di settembre, è stata sospesa al 51 esimo per un allarme aereo dovuto ad un raid russo. «Attimi di panico, le nostre famiglie sono preoccupate e per gli stranieri è ancora più comprensibile la paura» ha spiegato il capitano arancionero, Stepanenko.
Il potere del calcio: tra campionato e Champions League
Per far fronte alla situazione drammatica, 24 milioni di euro sui 100 guadagnati dalla cessione di Mudryk al Chelsea sono finiti nel fondo Heart of Azovstal, che assiste i reduci del fronte. Il ruolo del calcio, in questo momento, ha un forte impatto sulla popolazione. Il presidente del club, Akhmetov, ha spiegato quanto sia importante lo Shakhtar per tutto il paese. Dare piccoli momenti di felicità ai tifosi è l’obiettivo primario, per quanto possibile.
La volontà della società ucraina, infatti, è quella di onorare al massimo qualsiasi competizione, a partire da quella massima europea. Oltre al Bologna, la squadra di Pusic affronterà l’Atalanta, il Bayern, il Dortmund e l’Arsenal: tutte sfide abbastanza complicate ma di estremo fascino per i tifosi ucraini.
Per quanto riguarda il campionato, invece, i Minatori sono partiti con un andamento un po’ altalenante. Sono arrivate due sconfitte e tre vittorie, con l’ultima di particolare rilievo. È arrivato, infatti, un 5-2 al Karpaty Lviv con la tripletta del classe 2000, Bondarenko. Oltre a lui, Sikan e Zubkov, il Bologna dovrà mostrare particolare attenzione anche a Sudakov, il gioiellino arancionero con una valutazione vicina ai 30 milioni di euro.
Fonte: Corriere di Bologna, Stadio
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