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Poli: “Torno presto, abbiamo la voglia e l’ambizione di fare bene. La mia esultanza…”

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Lunga intervista della Gazzetta dello Sport ad Andrea Poli, capitano del Bologna e ai box da quasi due mesi per la frattura del perone a seguito dell’entrataccia di Kucka nel derby. “Non ho ricevuto nessuna telefonata da parte sua” racconta il numero 16 rossoblù. 

Sul rientro in campo. “Da giorni faccio il campo avanti e indietro, ma devo ascoltare il mio corpo. Grazie a Stefano Pasquali ho fatto tanti passi avanti, spero di esserci entro fine novembre”. 

Classifica corta. “I bilanci si fanno alla fine, il nostro slogan è «Niente panico». Abbiamo tutto il tempo, la voglia e le ambizioni di raddrizzare questa classifica e trovare il nostro posto in campionato. Non sono stati anni facili tra la malattia del mister, il Covid e la grande quantità di infortuni: quando torneranno tutti ci ritroveremo nella parte sinistra della classifica. Saputo? Lo abbiamo sentito. 

Sugli infortuni. “I giocatori di esperienza a volte riescono a gestire meglio alcune partite, ma non vogliamo crearci alibi. Non siamo mancati solo io e Medel: Sansone è un giocatore per noi importantissimo, mi è dispiaciuto tanto anche per Santander, giocatore e professionista esemplare. A proposito di Santander, Siniša non ha mai cercato di denigrarlo quando disse che da un anno e mezzo giochiamo senza centravanti, quanto piuttosto di stimolarlo”.

Su Siniša. “Sorrido quando sento dire che si è ammorbidito. È normale che quando ti mancano 8 potenziali titolari bisogna fare di necessità virtù. A Mihajlović questa squadra piace e noi del Bologna siamo fortunati a giocare con giocatori del calibro di Danilo e Palacio”.

Chiamate azzurre. “Sono molto felice per la convocazione di Soriano, se la merita. Contento anche per Orso, deve imparare ad essere meno istintivo e più ragionatore.”

Il grande salto. “Abbiamo tanti giocatori giovani di qualità e grande prospettiva, ma il Bologna ha dimostrato di saper fare il salto quando anche la vecchia guardia è in salute e in questo De Silvestri ci darà una mano. I giovani vanno valutati dopo almeno 2-3 campionati, non dopo poche partite. I miei maestri? Volpi e Palombo“.

Sulla Samp. “Non è una gara da dentro o fuori, siamo solo all’ottava giornata. Ranieri? Sinonimo di educazione e signorilità”. 

Sulla tipica esultanza. “Mia moglie è serba, le tre dita che mostro quando segno sono un simbolo, Siniša lo conosce bene. Il discorso pre-partita? Tutto istinto, un mix di incitamento e convinzione”. 

Difesa ballerina. “È fondamentale interrompere questa striscia negativa. Skorupski per noi è un giocatore molto importante”. 

Europa. “L’anno scorso a marzo eravamo a -5 punti dalla zona Europa League, forse senza il lockdown l’avremmo raggiunta. Siamo una squadra che non molla mai, neanche per un secondo. In questo campionato ci mancano 3-4 punti, vedi le sconfitte immeritate contro Benevento e Sassuolo”. 

Fonte: Matteo Dalla Vite – Gazzetta dello Sport

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