Bologna FC
Tramontana (7Gold): «Inter, che stagione! Bologna? Non me lo aspettavo, ma può essere una stagione storica»
I rossoblù ospitano i nerazzurri al Dall’Ara nel big match di Pasqua, cercando di mantenere la vetta in campionato. Tramontana elogia la stagione dei rossoblù e il lavoro di Inzaghi, ma avverte la sua “squadra”: «Sarà dura»

Domenica di Pasqua con un big match per il Bologna che ospita l’Inter al Dall’Ara. I nerazzurri si presentano alla sfida con l’idea di mantenere la testa della classifica, galvanizzati dal passaggio alle semifinali di Champions League.
Per approfondire i temi della stagione dell’Inter, in vista della sfida contro il Bologna, abbiamo intervistato il collega Filippo Tramontana, storica voce dell’Inter per 7Gold.
Il momento dell’Inter, tra campionato, Champions e Coppa Italia.
«L’Inter sta vivendo un bel momento. È una delle stagioni più belle degli ultimi venti anni, tolto il 2010 non si era mai vista un’Inter in corsa su tre fronti con: semifinali di Champions e Coppa Italia e primo posto in campionato, a metà aprile già scollinato. È un grande momento, ma sarà il risultato finale a incidere sugli umori. Resta il fatto che sia un un’Inter molto forte. Chiaramente c’è la stanchezza e si fa sentire e ci sono tante partite. E questo è un elemento che nel duello col Napoli, con questo squilibrio di energie da utilizzare potrebbe influire. È un divario che invece in Champions non si sente perché bene o male le semifinaliste hanno giocato più o meno lo stesso numero di partite».
Quanto c’è di Inzaghi in questa squadra?
«Di Inzaghi c’è tanto, c’è dietro un lavoro di quattro anni. Anni in cui c’è stata una crescita costante dei singoli, della squadra e del tecnico stesso. Il primo anno devi imparare a conoscere l’ambiente, i giocatori e la dirigenza e come va tutto il lavoro. Questa Inter, al di là delle vittorie e dei trofei, ha comunque tenuto l’asticella della competitività molto alta ed è sempre arrivata in fondo, magari non sempre in tutto. La squadra gioca sempre molto bene e il gruppo è molto forte. E in tutto questo, tanto merito è di Inzaghi che è uno dei migliori allenatori in Europa al di là di come finirà la stagione».
In estate, data per scontata la permanenza di Inzaghi e visto che Marotta ha parlato spesso di ringiovanimento, vedremo un rivoluzione come fu nell’estate 2023 con 10/12 cambiamenti in rosa?
«Non so se sarà rivoluzione. Sicuramente mi aspetto un grosso cambiamento. La rivoluzione si fa quando devi ripartire, come successo ad alcune rivali perché le cose non funzionano. L’Inter ripartirà da uno zoccolo duro di italiani e di “adottati”, come per esempio Lautaro che è il capitano. C’è sicuramente l’esigenza di ringiovanire la rosa perché c’è bisogno di forze fresche essendoci tante partite».
A Bologna ti aspetti un’Inter stanca?
«Non so se aspettarmi un’Inter stanca a Bologna. Spesso con una settimana di pausa l’Inter o altre squadre non sono state in palla come quando giocano ogni tre giorni. La stanchezza fisica e mentale c’è, me è normale essendo quasi a maggio è normale. È faticoso perché ogni tre giorni devi settarti su un avversario e una competizione diversa. E non devi mai sbagliare, devi sempre vincere. Le pressioni ci sono, ma sei all’Inter e hai traguardi importanti da perseguire. Poi la sfida col Bayern ha lasciato euforia ed entusiasmo e questo può essere un pro, ma hanno speso tanto siano fisicamente che psicologicamente. Dall’altra parte invece ci sarà sicuramente un Bologna che cerca punti per la Champions League e che ha voglia di ben figurare. Peraltro ha sempre fatto bene contro l’Inter nelle ultime stagioni, dandoci anche dei grandi dispiaceri. Sarà molto dura».
Ti aspettavi un Bologna così competitivo anche quest’anno?
«Non mi aspettavo un Bologna così competitivo, perché c’era anche l’incognita dell’addio di Thiago Motta. C’era da capire se la stagione dell’anno scorso fosse dipesa soprattutto dal suo lavoro. Così non è stato e abbiamo capito che i rossoblù hanno valori che vanno al di là dell’allenatore che comunque è stato bravissimo l’anno scorso. Italiano sta facendo una stagione incredibile a prescindere dalla qualificazione in Champions League. Essere lì nella lotta della Champions è già un grande traguardo, è praticamente in finale di Coppa Italia senza timore di gufata e quindi è una grande stagione. Se poi davvero dovesse riuscire ad arrivare tra le prime quattro sarebbe fantastica. Se dovesse vincere la Coppa Italia sarebbe storica».
Si parla tanto di Beukema e Castro in ottica Inter: se potessi scegliere chi toglieresti al Bologna?
«Castro mi piace e mi piacerebbe all’Inter. Deve ancora crescere, ha caratteristiche simili a Lautaro e potrebbe crescere con lui. Fa la differenza in alcune partite, ma non ha ancora la continuità per essere titolare in una big. Però chi ha qualità, non impiega tanto ad esplodere. Ci sono tanti giocatori che mi piacciono, perché sono forti. Altrimenti il Bologna non avrebbe fatto questa stagione. I difensori sono i giocatori che mi hanno colpito di meno. Per quel che ho visto io, Beukema mi piace ma non so se sia pronto per una big come l’Inter. Mi piace molto Odgaard che ha le qualità per cambiare le partite e sicuramente Orsolini, un mistero che non venga chiamato in Nazionale e poi c’è Ferguson… Quelli che mi hanno colpito di più sono questi».
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