Quando il Sinigaglia e la storia del Bologna si sono intrecciati

Lo stadio Sinigaglia di Como è stato, per il Bologna, un luogo di emozioni contrastanti. L’ultima visita, il 23 marzo 2003, fu un vero incubo per i rossoblù, che subirono una pesante sconfitta per 5-1 sotto la guida di Francesco Guidolin.

Quella sconfitta fu così dura che la squadra fu spedita in ritiro punitivo in vista della successiva partita a Perugia. Poi però il Carlino mostrò che quel ritiro aveva davvero poco di punitivo. I giocatori furono infatti mandati in un resort a 5 stelle, scatenando una lunga scia di polemiche che si amplificarono dopo il pareggio di 1-1 contro il Perugia.

Al Singaglia anche bei momenti rossoblù

Ma c’è un episodio decisamente più bello e romantico legato al Sinigaglia, che risale a quarantatré anni fa. Era il 4 ottobre 1981 e un giovanissimo Roberto Mancini, all’epoca sedicenne, segnò il suo primo gol in Serie A con la maglia del Bologna. Sotto la guida di Tarcisio Burgnich, il Bologna era già in difficoltà e sotto di due reti. Tuttavia, Pileggi riaprì la partita al 74′, e pochi minuti dopo fu proprio Roberto Mancini, con un bellissimo pallonetto su assist di Neumann, a siglare il definitivo 2-2, salvando così la squadra e, probabilmente, anche la panchina dell’allenatore. Era anche in quel caso la quarta giornata di campionato.

Un’altra storia legata a Como e ai colori rossoblù è quella di Marco De Marchi. Il 7 novembre 1993, l’ex difensore della Juventus decise di abbandonare la Serie A per seguire il Bologna in Serie C. Fu un gesto di fedeltà al club che dimostrò grande personalità e carisma. Anche se il Como vinse quella partita 1-0 grazie a un gol di Dionigi, il ritorno di De Marchi fu un momento simbolico, espressione di un attaccamento sincero alla maglia.

Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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