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QUARTO:tredici campi più uno magnetico?-1 febb.-

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Passa sicuramente in secondo piano in queste ore concitate di calcio-mercato, ma il futuro centro tecnico del Bologna Fc 1909 potrebbe essere davanti ad uno scoglio duro da superare. Andiamo con ordine. Nel pomeriggio di oggi si sono riunite congiuntamente la IV e VII Commissione del consiglio provinciale di Bologna, che si occupano rispettivamente di urbanistica e ambiente, su richiesta dell’esponente UDC Sorbi. Perchè? I terreni di Quarto Inferiore (Comune di Granarolo dell’Emilia) sui quali deve sorgere il centro tecnico, sarebbero attraversati da tralicci dell’alta tensione (200.000 volt), attorno ai quali si creerebbe un campo magnetico potenzialmente nocivo per gli occupanti del centro, nello specifico, in 5 dei 13 campi, che sarebbero ora sotto la lente dell’ARPA, (agenzia regionale prevenzione e ambiente dell’Emilia Romagna) che ne monitora i valori. L’ARPA insieme all’USL ha appurato che, l’esposizione nelle zone sotto inchiesta non deve superare le 4 ore per risultare innocua.

Dopo l’aggiornamento del Sindaco di Granarolo Loretta Lambertini sull’avanzamento dei lavori, ha preso la parolaMauro Sorbi (UDC), colui che ha sollevato il problema e richiesto il monitoraggio della zona: “Perchè un’ente locale da l’ok in queste condizioni? – si è chiesto il consigliere provinciale – capisco la situazione dei comuni ma non si può passare sopra alla salute della collettività. Il Geom. Rimondi (Socio del Bologna e titolare dello studio che cura il progetto del centro tecnico) ha detto che i lavori cominceranno ad Aprile-Maggio ma non è un progetto facile da attuare. Non abbiamo cambiato idea per “Romilia” (cittadella dello sport ideata da Cazzola) la cambieremo per Granarolo? Bisogna salvaguardare la salute pubblica”.

Di diverso avviso è il consigliere Tommasi: “Nonostante il parere dell’USL abbia annebbiato un poco la certezze fornite dall’ARPA, sono convinto della riuscita del progetto in quanto i turni di allenamento durano un’ora e mezza, quindi ben al di sotto delle soglie che potrebbero essere nocive. E’ comunque nostro compito rispettare l’iter amministrativo e se ci sono delle preoccupazioni, verranno chiamati in causa gli organi preposti.

La trasparenza in questo progetto è massima, ha detto Giacomo Venturi vice presidente della Provincia del Bologna – ho convocato una  commissione consiliare con il presidente del Bologna (Albano Guaraldi – ndr) vista la delicatezza dell’argomento. Capisco chi afferma che non è una politica che ci appartiene, le norme le applica il Sindaco che è il massimo rappresentante della salute della popolazione che amministra e ha il dovere, attraverso gli opportuni strumenti, di attuare le verifiche nell’interesse dei cittadini”.

Al termine della riunione consiliare congiunta, durata oltre due ore, abbiamo sentito Gian Paolo Rimondi che ha voluto rispondere alle accuse: “E’ evidente che le date annunciate per la posa del primo mattone saranno confermate se, e solo se, riceveremo tutti i nullaosta necessari”.


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