Bologna FC
Rabbia Karlsson per l’esclusione dalla Champions: sta a lui dimostrare ora
Karlsson è stato lasciato fuori dalla lista UEFA del Bologna: la rabbia è comprensibile, sta a lui cambiare le cose
È decisamente la notizia che ha fatto più rumore dalle parti di Casteldebole. Quando martedì sera il Bologna ha comunicato i 25 giocatori presenti in lista UEFA per la Champions League, il numero 10 non c’era. Jesper Karlsson è stato tagliato fuori dagli impegni nella massima competizione europea dei Rossoblù, almeno per la prima fase. Lo svedese non è rimasto sicuramente contento di questa esclusione, e anzi, ci è rimasto proprio male. Sta a lui, però, fare qualcosa per far cambiare idea a tutti.
Karlsson fuori dalla lista UEFA, la rabbia e la reazione
Fa strano vedere il primo numero 10 fuori. Il Bologna ha acquistato Karlsson un anno fa a seguito di un investimento importante, e contando di aver preso un giocatore che avrebbe dovuto fare la differenza anche in certi contesti. Un anno dopo, invece, è tutto il contrario di tutto.
Dopo un annata in panchina, nemmeno il cambio allenatore sembra aver ribaltato le cose per Jesper. Che quando ha ricevuto la notizia dell’esclusione è andato su tutte le furie. Idem il suo procuratore, il quale sembra essersela presa con le alte cariche dei Rossoblù: esatto, proprio quelle che un anno fa, andando anche contro il parere del tecnico, andarono dritti per la loro strada e sborsarono più di 10 milioni per lo svedese.
Cambierà qualcosa?
È lecito domandarselo. Perché la rabbia per l’esclusione dalla Champions League, competizione che avrebbe calcato anche lui per la prima volta, è lecita: tutti sognano di giocare questo torneo. Però, il campo, ha parlato anche nella serata di sabato. Karlsson non riesce a fare la differenza, almeno per ora. Anche quest’anno ha avuto a che fare con problemi fisici, ma nella prima uscita da titolare il suo contributo è stato quasi nullo.
E quindi, come può un allenatore puntare sul suo 10 e il suo 10 non sembra voler accendersi? Forse questa esclusione potrebbe rappresentare la scintilla giusta per far scattare quel qualcosa all’interno del giocatore? Molti dicono sia un problema di testa, visto che la qualità non gli manca.
Sta ora a Jesper dimostrare che si sono sbagliati tutti. L’unico modo per rispondere, in questi casi, è sempre il campo. Tutti vorrebbero vedere, già dalla prossima partita, un Karlsson diverso. Un numero 10 che prenda per mano la squadra e possa fare la differenza, in ogni contesto. Tutti si augurano di essersi sbagliati, ma è lui a doverlo dimostrare.
Fonte – Claudio Beneforti, Corriere dello Sport – Stadio
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