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Radio Casteldebole – Donadoni: ”Affronteremo l’avversario a viso aperto” – 24 set
Mancano poco più di 24 ore alla prossima sfida di campionato che vedrà i rossoblu andare di scena a San Siro contro l’Inter. Come da programma, all’ora di pranzo il mister Roberto Donadoni si è presentato in sala stampa per la consueta conferenza pre-partita.
L’allenatore bergamasco, apparso piuttosto sereno, ha fatto emergere alcune riflessioni non del tutto positive, sullo stato di forma di alcuni suoi giocatori: “Sto aspettando che arrivino tutti e con il dottore valuteremo. Qualcuno, questa settimana, non ha fatto nulla… Fondamentale questo allenamento per capire ed avere più certezze”.
Donadoni appunto, parla e si sofferma sul concetto di equilibrio; “Così come non ci si dovrebbe deprimere per un 5-1 con il Torino, non bisogna esaltarsi per un 2-0 contro la Sampdoria. Bisogna lavorare per cercare di limitare quei vuoti che ancora ci sono, visto e considerato l’inizio del campionato, sempre con grande equilibrio”.
I 34 tiri subiti in trasferta, di cui 22 nello specchio della porta, dovrebbero fare preoccupare l’ambiente felsineo, ma il timoniere della barca emiliana, non è dello stesso pensiero: “Il nostro imperativo è esaminare razionalmente le cose fatte e su quello cercare qualche spunto per crescere. Non è la statistica che ci condanna, ma il modo di interpretare e di approcciare la gara. Quando una squadra gioca in casa, si sente un po’ più spinta a proporre qualcosa di livello maggiore. Questo aspetto incide e può fare la differenza. Dovremmo lavorare anche su questo fronte”.
Le domande dei giornalisti, presenti in sala, si sono particolarmente incentrate su alcuni protagonisti, sono stati il “flash rossoblù”, o furia ceca, Ladislav Krejčí, il giocoliere Simone Verdi e il bomber Mattia Destro. “Se mi aspettavo un avvio così importante per questi tre giocatori? Difficile come domanda: non mi immagino qualcosa di particolare, vedo però come si possa migliorare il percorso del singolo. Secondo me Krejci e Adam Nagy sono giocatori che dal punto di vista professionale danno delle sicurezze, senza contare la personalità! Sta dimostrando una crescita impressionante, ma è un calciatore nuovo per questo campionato. All’inizio si può essere facilitati dall’impatto, perché nessuno ti conosce. La difficoltà sta nel confermarsi, e adattarsi alle contromisure. L’esempio chiave è Antonhy Mounier. Qui si riconosce la stoffa e il materiale di ogni singolo giocatore. A livello personale, il ceco è estremamente generoso e ha enormi doti fisiche e qualità tecniche eccezionali. Per quanto riguarda il discorso Verdi, Simone arriva da tre reti decisive in altrettanti match. Anch’egli ha grandi potenzialità e strabilianti mezzi, ma non sono totalmente espressi. Lui ancora non sa cosa è giusto fare, quando capiterà si disciplinerà anche il suo gioco e ne subità un impennata positiva. La sua capacità di crescita è legata alla voglia di non accontentarsi mai. Come spesso ho detto, è difficile che un calciatore come Destro è al 100%, perché qualche piccolo acciacco può capitare sempre, ovviamente è doveroso combatterlo. Anche se potrebbe essere qualcosa ce lo si porta dietro da tempo, da anni anche… Secondo me Mattia è ancora al 70 %, e ha ancora parecchio da poter limare i suoi problemucci. Nell’ultima partita mi è piaciuto, per tutto l’arco della gara. Colmando il gap, farà la differenza”.
Doverosa invece è stata la domanda riguardante l’entrata di Di Francesco, che ha poi portato alla sua espulsione, facendo rimanere i suoi compagni in 10, agli sgoccioli della partita contro la Sampdoria: “È entrato deciso, ma non era una entrata fatta per fare male, tanto vero ha cercato di attenuare l’impatto. Sicuramente la dinamica può essere stata strana, ma anche l’avversario non si è ferito a morte. Forse lui doveva essere più accorto e meno veemente nel modo di intervenire, ma non gli punto il dito contro”.
Il pallino del discorso, verso le battute finali dell’appuntamento, ha virato giustamente sul fronte Inter: “Proveremo ad affrontare l’avversario a viso aperto, come si suol dire. È giusto, ce la possiamo giocare, sempre se si riesce ad avere un’intensità adeguata. I nerazzurri navigano nelle prime 3-4-5 squadre.
Non posso giudicare sul lavoro dell’Inter, quello è un discorso legato ad un’altra squadra, ma non conosci i dettagli e i meccanismi. Non mi aspetto un’accoglienza particolare. Gabigol? Mi incuriosisce vederlo dalla prossima partita! Perisic e Candreva sono fior fior di giocatori. Icardi? Che abbia delle qualità è indiscutibile,è il capitano ed è importante per la squadra in cui milita”.
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