Bologna FC
Radio Casteldebole – Donadoni: “Dobbiamo crescere per arrivare al massimo. Mirante sta meglio”
È un Roberto Donadoni sorridente quello che si è presentato alla consueta conferenza stampa alla vigilia di Atalanta – Bologna, in programma sabato alle ore 18.00. Il Mister ha toccato parecchi punti, stuzzicato dalle domande dei giornalisti, che qui vedremo.
Dalla partita d’andata, che vide i bergamaschi trionfare in casa del Bologna e allungare la loro striscia di vittorie consecutive a ben sei, non è cambiato molto per la formazione di Gasperini: belle partite, ottime prestazioni e un campionato che in pochi si attendevano. Lei se lo aspettava un exploit di questo genere?
“No, onestamente no: difficile poter pensare che potesse fare un campionato come quello che sta facendo. Tanto di cappello per quanto ha fatto l’Atalanta in questa stagione: del resto ha messo in evidenza giocatori che gli hanno anche permesso di fare un mercato importante; veramente grandi meriti.”
Mondonico ha recentemente detto che il Bologna poteva essere l’Atalanta di quest’anno (inteso come sorpresa del campionato) se avesse avuto un Mattia Destro al pieno delle capacità. Lei pensa che tra le due compagini ci sia un “Destro di differenza”?
“Secondo me indubbiamente avere un attaccante capace di fare 12/13/15 gol faccia grande differenza; poi non è solo quello, magari si può comunque avere un attaccante da queste cifre ma la squadra stessa subisce molto reti. Chiaro che avere in rosa un giocatore che garantisce 15 gol l’anno è una grande base di partenza. Per quanto ci riguarda dobbiamo anche sapere prenderli altrove: quest’anno abbiamo avuto Dzemaili che ha fatto una stagione importante e straordinaria, e anche gli altri devono contribuire. È chiaro però che il lavoro e il compito di un attaccante è quello di realizzare e di portare a termine ciò che ha fatto le squadre; succedono però le annate in cui si fa un po’ più fatica.”
L’Atalanta è l’esempio perfetto: ha un centravanti che fa molto lavoro sporco, segna poche reti e permette gli inserimenti.
“Sì, con esterni che si propongono molto, che finalizzano e che creano. Petagna è un giocatore che ha queste caratteristiche: se oltre a fare questo enorme lavoro per la squadra riuscisse ad avere un bottino realizzativo importante sarebbe un giocatore dal profilo altissimo, da top club.”
Se il Bologna dovesse, da qui a fine campionato, fare qualche punto in più non cambierebbe la stagione: è possibile pensare che in queste 6 partite mancanti ci sarà spazio per quei giocatori che hanno avuto meno occasione per valutarli in vista della prossima stagione?
“Che ne abbiano avute di meno è relativo: ad oggi abbiamo infortunati come Helander che di opportunità ne ha avute, e quando stava bene ha giocato con continuità rivelandosi, per me, una bella sorpresa. Rizzo, giocatore infortunato, ha avuto le sue opportunità, alcune delle quali perse per infortuni vari. È un storia che con caratteristiche diverse si ripete, con vari giocatori. Se io ritengo che questi giocatori hanno le motivazioni giuste allora giocano. Domani ci sarà spazio anche per altri calciatori, abbiamo ancora da verificare le condizioni di Verdi e, nell’eventualità, dare la possibilità a qualcun altro. Per un motivo o per l’altro le occasioni capitano, bisogna però saperle cogliere. In queste sei partite non farò esperimenti ma valuterò il bagaglio tecnico e umano che ho a disposizione.”
Si è parlato di Destro: la scelta tecnica di Palermo lo ha scosso in settimana o pensi che tu continuerai a preferirgli qualcun altro?
“Io a priori non escludo nessuno, figuriamoci Mattia Destro che è stato un giocatore che ho da sempre voluto far giocare il più possibile perché ritengo che abbia le prerogative per esserci sempre. È chiaro però che devo avere delle risposte: quando uno rischia di sentirsi escluso è il momento di tirare fuori la grinta affinché l’allenatore non apporti delle modifiche; è questo ciò che voglio da Lui e da tutti gli altri. Da parte mia ha un occhio di riguardo perché se lo merita.”
Al di là dell’ultimo periodo, Destro con Lei in panchina ha sempre avuto la stessa media realizzativa: non è che per caso il giocatore si trova al massimo, all’apice del rendimento?
“Non voglio pensare che sia il suo top, il suo limite perché non deve essere così, non voglio che sia così. Non mi sono mai aspettato da Lui che facesse gol ogni partita: mi aspetto da Lui che faccia una partita nella quale dia il contributo giusto. Se qualcuno fatica dal punto di vista realizzativo deve sacrificarsi sotto altri punti e per me è già tanta roba.”
Tra i tanti punti di forza dell’Atalanta c’è la catena di sinistra: che scelte pensi di fare visto che fin qui hai cambiato molto da quella parte?
“L’Atalanta è una squadra che ha una sua identità ben precisa: ha giocatori come Conti e Spinazzola che si propongono molto; magari hanno lacune difensive ben compensate dal continuo apporto che danno. Hanno affiatamento e convinzione che ciò che hanno fatto gli ha dato sicurezza. Noi dobbiamo raggiungere questa consapevolezza soprattutto contro un avversario come quello di domani. La differenza tra le due squadre non sta solo nella consapevolezza, ci sono valori e noi dobbiamo saper crescere per arrivare al nostro massimo.”
Come sta Mirante? Può giocare domani?
“Sta meglio ed è migliorato. Per un atleta come un portiere devo capire dall’allenamento di oggi se sarà disponibile. Capire se sarà impiegato o meno dipenderà da oggi pomeriggio.”
Ci aspettiamo qualche novità?
“Abbiamo lavorato su qualcosa di diverso e proprio in virtù del bollettino medico farò le mie considerazioni.”
In esclusiva per i nostri lettori la conferenza stampa di Mister Roberto Donadoni a cura di Sara Melotti.
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