Bologna FC
Rdc – Bigon e la pesante eredità di Corvino – 6 giu
Può finalmente iniziare l’avventura di Riccardo Bigon come diesse del Bologna di Joey Saputo, e questa volta, come ci riporta Massimo Vitali sul Resto del Carlino di oggi, sarà davvero ufficiale. Il nuovo direttore sportivo, insieme ai suoi collaboratori, lavorerà al presente e al futuro del Bologna, in perfetta sintonia e coordinazione con il resto della società, una caratteristica che al suo predecessore Pantaleo Corvino sicuramente mancava, e che invece Saputo ritiene fondamentale.
Per Bigon non sarà di certo facile raccogliere l’eredità di un personaggio come Corvino. Sicuramente non era in linea con il resto della dirigenza quando portava avanti trattative in tutta autonomia senza confrontarsi e condividere informazioni, e da questo punto di vista di certo a Casteldebole non mancherà a nessuno. D’altra parte, il direttore sportivo con l’occhio lungo, che scopre giovani promettenti a basso costo, e che con una rivoluzione ha prima riportato in serie A il Bologna, e poi lo ha salvato a tre giornate dalla fine, potrebbe far sentire di più la sua mancanza. Anche perché Corvino non è rimasto con le mani in mano (non sarebbe da lui), ma si è subito accasato alla Fiorentina, dove era già stato per ben sette anni. Un’occasione quindi di continuare a vedere all’opera il nostro ex diesse, questa volta in una squadra con ambizioni da primi posti, considerando che ha chiuso quinta lo scorso campionato.
Da oggi comunque non sarà più un problema del Bologna che dovrà concentrarsi sull’operato di Bigon, ovvero il direttore sportivo che ha arricchito con tre trofei la bacheca del Napoli dopo che la società partenopea era rimasta a secco dai tempi di Maradona. Insomma non l’ultimo arrivato. Il suo operato però dipenderà sicuramente dal budget che avrà a disposizione in questa sessione di mercato, e qui la certezza non la può avere nessuno. La cifra più probabile sembra essere 10 milioni, qualora rimanga Diawara, mentre si salirebbe a 20-25 se il giovane guineano venisse ceduto. Questi numeri però non vanno presi come oro colato, perché è altamente probabile che, almeno per ora, a Casteldebole stiano bluffando, magari per disorientare la concorrenza.
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