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RdC – Bigon, niente drammi: ” Paghiamo la nostra immaturità” – 06 dic

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Abbiamo fatto un passo indietro, c’è poco da dire. Avremmo potuto ritagliarci un inizio di stagione diverso e qualche rimpianto c’è per i punti che abbiamo perso lungo la strada. Che ci potessero essere difficoltà in un progetto che punta a costruire in vista del futuro si poteva mettere in preventivo”. Sono queste le parole del direttore sportivo rossoblu al termine del match perso contro l’Udinese, che ha messo in luce limiti ed errori gravi, sia tecnici che di concentrazione. La sfida giocata alla Dacia Arena ha mostrato un Bologna in involuzione, che crede poco in se stesso e nel proprio lavoro. Bigon ferma in partenza però voci su eventuali scossoni in panchina: “Siamo in difficoltà, è vero, ma ce la siamo sempre giocata e il gruppo ha preparato bene le partite e fatto le sue cose”. Nonostante il dirigente felsineo provi a difendere la squadra, la prova dei ragazzi di Donadoni è stata troppo incolore per non essere raccontata, e lo stesso DS continua: ” Non avevamo concesso tanto, ma abbiamo pagato la nostra immaturità. Siamo la terza squadra più giovane del campionato e questo lo paghiamo con sei espulsioni pur essendo tra le squadre meno fallose”

Sulle pagine del Carlino odierno a firma Marcello Giordano, viene descritta una situazione molto seria, ma ancora non grave. Le squadre dietro vanno a rilento e le prossime due partite potrebbero dare fiducia e punti ad un Bologna che sembra aver smarrito le certezze che aveva costruito nelle prime sfide di campionato. Non è un problema di rosa, continua Bigon, che aggiunge: “è presto per parlare di mercato, prima vediamo cosa succede con Empoli e Pescara. E comunque c’è un budget da rispettare, a gennaio non si stravolgono i gruppi, anche perchè il nostro obiettivo principale è quello di sviluppare la rosa che abbiamo”. In conclusione quindi Donadoni difficilmente potrà contare su nuovi acquisti importanti, e la soluzione alla situazione corrente la dovranno trovare mister e giocatori a Casteldebole, continuando a lavorare, lavorare e lavorare. In tutti i casi, conclude Bigon: “Non è il momento di fare drammi o casini, non servono processi o scosse, ma calma e sangue freddo”.

 

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