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Rdc – Bologna, senti Eraldo Pecci: “Occore che i rossoblù diventino squadra” – 07 set

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Eraldo Pecci non le manda mai a dire. Se c’è da criticare lo fa apertamente. Il nuovo Bologna è una squadra giovane, tanti giocatori hanno più o meno la stessa età di quando Pecci si fece conoscere nel grande calcio. Questa politica piace all’ex rossoblù, ma ora serve il gruppo, la capacità di remare tutti da unica parte: “Noi nel 1989 perdemmo sei delle prime otto partite, poi ci salvammo – ha affermato Pecci al Carlino – il futuro di questa squadra ora dipende dalla capacità del gruppo di diventare squadra. Il mercato si è chiuso, ora servono lavoro e punti”.

 

Anche per Pecci, però, la mancanza di qualche uomo di esperienza potrebbe farsi sentire: “Anche il Toro ha adottato una politica giovane ma affiancati da un gruppo consolidato di giocatori esperti, a Bologna si è dovuto costruire tutto in una volta e i rischi sono maggiori. Adesso l’importante è dare credito a questa squadra, sapere che i giovani possono sbagliare. Se credi in loro verranno fuori”.

 

Inevitabilmente si torna al solito discorso, la mancanza di un elemento che funga da leader. E qui il nome è uno solo: “Non mi sarei mai privato di Matuzalem – ha ammesso Pecci – specie dopo quello che ha dato nella volata promozione. Si possono comunque creare dinamiche che permettano la nascita di una nuova guida, sotto questo profilo potrebbe essere determinante il rientro di Gastaldello”.

 

Un giudizio anche sulle prime due partite: “Con il Sassuolo la squadra ha tirato in porta una sola volta su punizione ma ha strappato applausi, anche di critiche mi pare di averne lette poche. C’è una società forte alle spalle e la consapevolezza che il gruppo era incompleto, in un altro contesto ci sarebbe stata meno comprensione”.

 

Si chiude sui singoli e sui giocatori che Pecci reputa più futuribili: “Diawara mi fa impazzire, Masina e Crisetig hanno grandi margini di miglioramento. Anche Donsah ha ottime qualità”.  

Fonte immagine: Repubblica.it

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