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RdC – Con Destro presente il Bologna migliora – 25 apr

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L’istantanea di questo momento esatto del campionato del Bologna, se paragonata allo stesso momento della scorsa stagione, racconta una storia di miglioramento, per quanto “lillipuziano”: un punto in più, a parità di giornate, con il non tanto effimero desiderio di migliorare i 41 punti, che regalarono (si fa per dire, ndr) un 15simo posto nella parte destra della classifica del campionato di Serie A. Ma senza aspettare il 20 maggio, quando i bianconeri del neo allenatore Tudor incroceranno i tacchetti dei nostri ragazzi alla Dacia Arena, un verdetto è già stato emesso e riguarda la gestione di Mattia Destro, che ha vissuto una delle sue stagioni peggiori da quando gioca nel calcio professionistico. Ma fra le pieghe della gestione tecnica non ottimale, in una relazione fra tecnico e giocatore dove sono abbondate le incomprensioni,  i numeri raccontano una storia che potrebbe essere paradossalmente molto diversa: nonostante il feeling non sia mai sbocciato fra i due attori principali di questa telenovela, i dati che fotografano la stagione fin qui, ci dipingono un  Bologna double face, dove, con Mattia a languire in panchina, la squadra ha collezionato solo 2 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte, mentre con il numero 10 in organico, per almeno 20 minuti ( e da lì a salire) i punti diventano, complessivamente 29. Se si rimane ancorati ai dati numerici, che non possono essere soggettivamente interpretati, i suoi 6 goal hanno contribuito a portare 13 punti (vittorie con Verona, Chievo, Benevento e Genoa, e il pareggio con il Cagliari), un terzo della classifica attuale. La fotografia del suo utilizzo racconta anche che con una sua presenza la squadra tende ad incassare più goal (25 contro 19), ma questo dato viene compensato da un maggior numero di goal e risultati. Quindi perché Destro viene utilizzato con il contagocce: la spiegazione l’ha data in maniera esaustiva Luca Gotti dopo il match esterno contro la Lazio ed è quella che Mattia è un attaccante da squadra che stabilmente gioca nella metà campo avversaria, mentre nel Bologna di oggi Palacio (che rientra ed è più mobile) è più funzionale al gioco di Donadoni. Poi dalla tattica si deve scendere ai numeri, che raccontano quanto sopra scritto: con Mattia in campo, nonostante tutto, il rendimento complessivo del Bologna è migliore e i numeri stanno a dimostrarlo. L’unica cosa che non dimostrano è come fare a recuperare un rapporto che sembra lacerato fra tecnico e attaccante: qui la matematica e la statistica lasciano il campo alla psicologia, qualora i protagonisti abbiano voglia di impararla, anche se a 4 giornate dalla fine del campionato. Perché in queste situazioni, da sempre, si sbaglia in due.

 

(Fonte Marcello Giordano – RdC – Photo Alessandro Sgarzi)

 

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