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RdC – Destro, febbre da Azzurro – 3 mar

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Segnali chiari da Casteldebole: Mattia Destro ha fretta. Come riportato da Massimo Vitali autore dell’articolo, l’attaccante felsineo ha fretta di archiviare questa influenza che da due giorni lo ha vincolato a prestazioni sottotono in allenamento, ma soprattutto scalpita per tornare a vestire la maglia azzurra della Nazionale, pronta ad accoglierlo se il suo rendimento salirà ancora di caratura nonostante il peso dell’attacco felsineo ricada quasi interamente sulle sue spalle (i 6 goal di Giaccherini sul computo totale hanno un gran valore, ma rispetto al numero 10 fa un altro tipo di lavoro). Tolto il dente, tolto il dolore: nella condizione attuale Destro difficilmente attrarrebbe il ct della Nazionale che per la spedizione degli Europei di Francia, può attingere ad una riserva di attaccanti che, pur senza brillare, appaiono in vantaggio sulla punta rossoblù. Pellè non entra nel tabellino dei marcatori da ben 4 mesi con il Southampton ed ha appena recuperato da un problema al ginocchio durato 4 mesi, ma Conte gli è riconoscente per il lavoro svolto nei mesi passati e finirà per saldare il suo debito. A Torino sponda bianconera, Zaza vede il campo col contagocce con mister Allegri anche se, per come sta andando la stagione bianconera, ha dimostrato di sapersi mettere benissimo in mostra e di saper sfruttare appieno queste apparizioni sporadiche. Eder è un rivale che impensierisce meno da quando Mancini all’Inter lo tiene relegato in panchina mentre Okaka all’Anderlecht potrebbe creare qualche grattacapo in ottica convocazione in azzurro, con i suoi 13 centri finora tra campionato e coppe. Il vero rivale di Destro in questa corsa alla maglia azzurra si può identificare in Stephan El Shaarawy, rinato sotto la guida di Spalletti ed autore di 4 reti in 5 gare con la maglia della Roma. La media goal dell’attaccante felsineo è di tutto rispetto con un goal messo a segno ogni due gare (più precisamente 8 in 15 presenze considerando la squalifica nella partita con il Torino e la panchina di Frosinone) ma tuttavia, potrebbe non essere sufficiente per salire sul treno diretto in Francia. Perché a chi lo osserva in campo, partendo da Donadoni (che non manca di farlo notare), rimane sempre la sensazione che l’attaccante di Ascoli Piceno non abbia ancora fatto il salto mentale che richiede una competizione importante e breve come l’Europeo anche se, da qui a Giugno, c’è ancora tempo. Servirebbe registrare un po’ la mira (contro il Palermo decisamente imprecisa) e trasformare il suo lavoro in fase offensiva in un maggior numero di goal e scalerebbe in un attimo le gerarchie di Conte ma il salto va fatto e Destro ancora non lo ha compiuto appieno: per lui saranno decisive queste ultime undici partite. Chi arriva più in forma strappa il biglietto: questa è la regola per Mondiale ed Europei e non ci sarà un’eccezione per il viaggio in Francia. Tornare al goal domenica contro il Carpi (dopo aver debellato la febbre) sarebbe un ottimo passo avanti verso quell’obiettivo, neanche troppo distante, viste le poche occasioni per ottenere una chance nei due test di lusso di fine mese contro Spagna e Germania.

(Foto Orsini)

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