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RdC – Donadoni, la dura legge dell’ex – 2 gen

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Considerando la fragilità tecnica dei rossoneri, guidati da Sinisa Mihajlovic, sulla loro strada incontreranno a breve un grosso ostacolo, ovvero la squadra di Donadoni, che testimonia come la formazione bolognese fin qui abbia riservato solo polpette avvelenate alle sue ex squadre.

Facciamo un tuffo nel passato: Donadoni calciatore fece il salto di qualità nell’Atalanta e l’1 novembre scorso al Dall’Ara, giorno in cui debuttò sulla panchi rossoblù, il Bologna gli rifilò 3 gol lasciando i nerazzurri a secco. Nel 2009 il Napoli affidò al bergamasco la propria panchina per 8 mesi: 6 dicembre, sempre tra le mura amiche, Bologna – Napoli 3-2. Nel 2003, a Preziosi bastarono 3 partite con altrettante sconfitte per capire che Donadoni non era l’uomo giusto per il Genoa, ma puntualmente la “vendetta” è stata servita il 12 dicembre grazie ad un solo gol durante i minuti di recupero finali.

In due mesi di duro lavoro, Donadoni ha cementato rapporti e stabilito gerarchie e , nonostante il mercato in entrata, non intende sovvertirle. Come scrive Massimo Vitali sul Resto del Carlino, questo sarà un mercato mirato a rafforzare la formazione già esistente, a partire dall’attacco, il quale oggetto del desiderio continua ad essere Floccari, che verrà ceduto solo se il Sassuolo troverà un sostituto all’altezza, ma l’accordo con il Bologna è gia consolidato con l’attaccante. Se le trattative non andranno presto in porto bisognerà mollare la presa per non rischiare di andare alle calende greche. In alternativa restano i “soliti noti”: Calleri in prestito dall’inter per 6 mesi, Borriello dal Carpi, e poi si è sognato pensando a Gabbiadini oppure El Shaarawy.  

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