RdC – Donadoni studia un Bologna formato Revolution – 15 ott

La partita di Roma non sarà un semplice test: ma sarà l’inizio di un mini ciclo (5 gare in 20 giorni), che darà la cifra del futuro della squadra rossoblù e, di conseguenza, del suo campionato. Donadoni lo sa e sa anche in che condizioni raggiunge Roma e la partita con la Lazio: mancheranno, scrive Massimo Vitali nel suo articolo odierno, Mirante (indisponibile), Gastaldello (squalificato), Dzemaili (squalificato), Destro (infortunato), Krejci (influenzato), Torosidis (indisposizione intestinale), Morleo (infortunato); ma fra gli arruolabili ci sono coloro che sono appena usciti da un lungo periodo di convalescenza o, addirittura, non hanno mai messo piede in campo da inizio stagione: Floccari, Sadiq, Mounier e Rizzo. Donadoni sa, e in questi casi la psicologia aiuta tantissimo, che la vittoria più importante sarebbe quella di non partire, mentalmente, già sconfitti e per questo sta pensando alla formazione migliore da mettere sul prato dell’Olimpico, che potrebbe essere questa: Da Costa, Krafth (Ferrari), Marios (Helander), Maietta, Masina (Mbaye), Taider (Donsah), Nagy (Viviani), Pulgar, Mounier (o Rizzo se si vuole essere più coperti), Verdi, Di Francesco (con Krejci che se un minimo recuperato potrebbe partire dalla panchina), con i centimetri di Sadiq (1,92) e Floccari (1,80) a subentrare per dare peso in attacco al trio pocket delle meraviglie (Mounier/Di Francesco o Krejci/Verdi). Onestamente guardando fra parentesi le riserve ci si accorge che abbiamo passato negli anni scorsi periodi peggiori, dove dalla panchina non c’erano cambi all’altezza dei “titolatissimi” di sarriana memoria. Anche questo è un segnale del cambiamento dei tempi e di come le cose, grazie a Saputo, siano migliorate e non di poco.

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