Bologna FC
RdC: I punti arrivano, il gioco no – 26 feb
È interessante l’articolo odierno del Resto del Carlino firmato da Marcello Giordano che, ancora una volta, sottolinea come, se da una parte si continua a sostenere la squadra, dall’altra non si riservano critiche a chi, quella squadra, la conduce. E perché? Perché il gioco non è scoppiettante, stenta a decollare, in pratica.
Al momento il Bologna, dopo 26 giornate, ha 33 punti: 5 in più dello scorso anno nello stesso identico momento. Questa è, a parer mio, crescita. Anche perché le previsioni finali – alle quali bisogna dare la giusta attenzione – parlano di un Bologna a 48 punti. La Sampdoria, la passata stagione, conquistò il decimo posto proprio con 48 punti.
Inoltre, a livello tecnico, il Bologna rispetto all’anno scorso ha segnato 9 gol in più (24 contro 33) e ne ha subito uno in meno. Anche questa è crescita, sotto aspetti diversi, che concernano soltanto quello che è il punto di vista prettamente sportivo e di risultati.
Poi, i moduli: quest’anno Donadoni ha saputo cambiare, scrollandosi di dosso la nomea del difensore a spada tratta del 4-3-3, modulo che si ostinava ad usare, sempre e comunque, contro qualsiasi avversario. Quest’anno adatta diverse disposizioni tattiche a seconda dell’avversario che gli si para davanti, di modo da poter prima difendere e poi attaccare, in sostanza.
Ma allora, che manca? Manca il tanto famigerato gioco. Quello da tutti osannato e da tutti voluto. Quello che nemmeno la Juventus, che quest’anno si sta dimostrando più solida che in qualsiasi altra stagione, riesce a mettere in mostra.
Non sempre, questo è importante, il bel gioco corrisponde ai risultati, ed è una cosa che molti non vogliono capire: preferirò sempre i 3 punti al bel gioco, che mi paiono più importanti nel mondo del calcio.
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