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RdC – Il Bologna sfida il Torino ed il tabù Nicola

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A sette giornate dalla conclusione del campionato il Bologna intravede la simbolica quota salvezza di 40 punti distante solamente tre lunghezze. Se l’undicesima posizione e soprattutto i 12 punti di distanza dalle latitudini bollenti della classifica consentono alla squadra di Mihajlovic di navigare in acque alquanto tranquille lo stesso non si può dire per il Torino, l’avversario che questa sera i rossoblù ospiteranno al Dall’Ara.

 
I granata, dopo un disastroso inizio di stagione culminato con l’interruzione della guida tecnica, si sono rilanciati in una corsa alla salvezza che solo pochi mesi fa appariva estremamente complicata. A gettare le basi per l’inversione di rotta è stato l’insediamento di Davide Nicola in panchina.
 
Il tecnico piemontese ha guidato il Torino alla conquista di 17 punti in 12 partite, trascinando la squadra fuori dalla zona fangosa della classifica. In particolare i granata nelle ultime tre giornate hanno fatto bottino pieno contro Roma ed Udinese, dopo essere usciti intatti dal derby con la Juventus. Nicola viaggia ad una media di 1,42 punti a partita, e con le prestazioni della squadra in netto miglioramento appare lanciato verso il rinnovo automatico del contratto, che scatta alla soglia di 1,5 punti di media a partita al termine della stagione.
 
A disturbare il sonno in casa rossoblù non è solo lo stato di forma del Torino, che si presenta al Dall’Ara esponendo alla cintura gli scalpi prestigiosi conquistati nelle ultime uscite, ma anche lo storico sfavorevole degli incroci fra il Bologna e le squadre allenate da Nicola. Negli ultimi tre confronti il tecnico torinese ha sempre avuto la meglio, imponendosi sul Bologna alla guida di Crotone, Udinese e Genoa; due di questi precedenti in scena proprio sul prato del Dall’Ara.
 
Nonostante i risultati inflitti, Nicola ha guadagnato il rispetto e la stima dei tifosi rossoblù. I bolognesi hanno apprezzato oltre al lavoro dell’allenatore anche il carattere e l’integrità dell’uomo.
Le strade della società emiliana e dell’allenatore piemontese sembravano addirittura sul punto di incontrarsi quando il Bologna si separò da Donadoni. Le scelte della società premiarono alla fine Inzaghi, salvo virare pochi mesi dopo su Sinisa.
 
Oggi questi incroci, alcuni avvenuti altri solo sfiorati, donano sapore ad una sfida che si presenta molto diversa per le due formazioni. Il Torino arriva con l’intento di allungare la striscia positiva aperta da Pasqua, con la motivazione al massimo per una salvezza pochi mesi fa insperata e che ora sembra a portata di mano. Il Bologna, come dichiarato dal coordinatore dell’area tecnica Sabatini in una recente intervista, ha l’obiettivo di concludere il campionato in crescendo ponendo le basi tecniche per la prossima stagione.
 
A fare la differenza nella sfida fra le due formazioni potrebbe essere proprio la fame del risultato, con il Torino che lotta per la salvezza ed un Bologna che essendosi costruito nel tempo le proprie certezze ora non ha forse la stessa necessità di vincere. Ragionamenti di questa natura non sono nemmeno contemplati a Casteldebole, ancora di più sotto il regno di un martello come Mihajlovic che pretende sempre il massimo dai propri calciatori. E se le motivazioni non bastassero c’è il tabù Nicola che aspetta solo di essere sfatato.
 
Fonte: Il Resto del Carlino, Marcello Giordano

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