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Rdc – Les enfants terribles: giovani promesse al servizio del Bologna – 30 mag

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Dopo anni di “usato sicuro” e di campioni in cerca di riscatto, il Bologna ha decisamente invertito la rotta: investimenti importanti su giovani di belle prospettive per garantirsi un futuro radioso. Ma al termine di questa stagione appena conclusasi, non tutti sono stati in grado di dimostrare il loro reale valore. Come scrive Massimo Vitali nel suo articolo, c’è chi si è perso e non si è ritrovato (Crisetig), chi ha passato momenti di grande sconforto ma è riuscito a riemergere più forte di prima (Mbaye) ed anche chi ha pagato per la propria inesperienza (Ferrari e Oikonomou) e chi si è messo in luce al pari di un veterano della massima serie (come Masina e Diawara). Anche Rizzo ha vissuto dei momenti no riprendendosi alla grande col tempo, Krafth è stato fermato dagli infortuni e Pulgar è rimasto indietro al contrario di Taider e Donsah che si sono rivelate pedine fondamentali nonostante la giovane età. La domanda sorge spontanea: avranno le qualità per tentare in futuro la scalata? Sono abbastanza maturi per garantire a Donadoni e Bigon garanzie sufficienti per poter essere protagonisti del Bologna che verrà? Un anno dopo il cambio di rotta portato dall’esperienza di Corvino e dagli investimenti del chairman Joey Saputo, la domanda sorge spontanea: la missione può considerarsi portata a termine? La risposta è divisa a metà, con alcuni giovani che dopo aver dimostrato ottime qualità attendono di sbocciare definitivamente, altri che hanno dimostrato da subito di essere pronti come Diawara: l’investimento fatto su di lui è quello più rilevante a fronte di una spesa di soli 800 mila euro, la sua valutazione si attesta intorno ai 15 milioni. La linea verde di Casteldebole ha aperto anche nuovi orizzonti in quel di Casteldebole: Masina e Ferrari sono ospiti fissi dell’Under 21 di Di Biagio, Pulgar nonostante tutto è stato convocato dal ct del Cile per la Copa America, Oikonomou ha appena visto le porte della Nazionale maggiore aprirsi per lui mentre Taider e Mbaye sono punti fermi delle loro rispettive nazionali. C’è tanto potenziale in casa rossoblù, sta a Donadoni e Bigon (che verrà ufficializzato nelle prossime ore) decidere se basteranno gli “enfants terribles” per il Bologna della prossima stagione, o se verrà bilanciata la spensieratezza dei giovani con l’esperienza dei veterani.

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