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Bologna FC

Rdc – Maietta cuore grande – 8 feb

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Domenico Maietta, come ci ricorda Marcello Giordano sul Resto del Carlino di oggi, avrà anche un ginocchio malandato e i muscoli sfilacciati, ma ha un cuore grande quanto tutta Bologna e una capacità innata di dare sicurezza e guidare i  compagni ogni volta che mette piede in campo. Sabato sera contro la Fiorentina non doveva nemmeno giocare a causa dei problemi muscolari da cui aveva recuperato da poco, ma chiaramente ha stretto i denti ed è sceso in campo per aiutare un Bologna in difficoltà, a causa delle numerosissime assenze, e se non è stato il migliore in campo poco ci manca.

Donadoni in settimana gli aveva chiesto se se la sentisse di svendere in campo, e ovviamente Mimmo ha risposto presente. Poco importa se il guaio muscolare non fosse del tutto superato e se in settimana non avesse svolto allenamenti a pieno ritmo coi compagni, quando viene chiamato in causa il numero 20 rossoblù mette tutto il suo enorme cuore in campo qualsiasi sia l’avversario che si trova di fronte. Ha fatto a spallate con Babacar nel primo tempo e con Kalinic nel secondo, ha provocato l’espulsione di Mati Fernandez e ha coperto le spalle a Gastaldello e Masina richiamandoli all’attenzione e indicandogli i movimenti, praticamente un secondo allenatore in campo.

Non è quindi un caso se Donadoni abbia iniziato ad impiegarlo appena arrivato a Casteldebole, a differenza di Rossi che lo aveva schierato in sole due occasioni, consegnandogli spesso le chiavi della difesa. Probabilmente lo avrebbe utilizzato di più, ma gli infortuni hanno costretto Maietta a saltare le gare con Napoli, Genoa, Chievo, Empoli, Lazio, Sassuolo, Sampdoria e Frosinone. Nonostante tutti questi problemi fisici Donadoni lo ha blindato, rifiutando l’offerta del Pescara, che voleva fortemente portare il difensore in Abruzzo, e sabato con la Fiorentina abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione del perché l’allenatore del Bologna non si voglia separare dal suo numero venti. Oltre ad essere stato uno dei migliori in campo, Maietta è stato anche un esempio per i tantissimi ragazzi che il Bologna ha in rosa: è la dimostrazione che non basta avere tecnica e talento per arrivare in alto, ma servono anche coraggio, cuore e tanto spirito di sacrificio. Tutte queste caratteristiche Maietta le ha messe in campo sabato sera, e gli sono valse l’ovazione dopo il fischio finale. Stessa ovazione che aveva ricevuto più volte dai tifosi dell’ Hellas Verona, dove è rimasto quattro anni centrando una doppia promozione, dalla c1 alla A, da capitano. Anche qui a Bologna ha conquistato la promozione ma soprattutto, esattamente come a Verona, è entrato nel cuore dei tifosi 

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