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RdC – Un Masina in cerca di riscatto. Donadoni pensa al rafting per i suoi – 15 lug

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La penna di Marcello Giordano continua a scorrere sul un ideale foglio bianco andando a firmare la seconda della due pagine dedicate al Bologna de “Il Resto del Carlino” odierno.

MASINA IN CERCA DI RISCATTO – Il giornalista si sofferma a scrivere infatti di Adam Masina. Quella passata, doveva essere la stagione della consacrazione per il ragazzo di San Venanzio di Galleria, cresciuto a Casteldebole, scrive Giordano, progetto rinviato però a data da destinarsi con una stagione, quella passata, vissuta tra alti e bassi e con i riflettori puntati addosso; riflettori che hanno forse pesato un po’ troppo sulle spalle di questo giovane difensore. A tutto si aggiungono i guai fisici uno su tutti l’infiammazione tendinea che lo ha tartassato da ottobre sino alla fine della passata stagione, imprevisto che ha portato il giovane di origine marocchine a sedere spesso in panchina nell’ultimo scampolo di stagione nella speranza di riuscirlo comunque a mandare agi Europei U21 cosa che, purtroppo, non è avvenuta con Di Biagio che non ha convocato il difensore rossoblù.
Adam Masina ha quindi le motivazioni giuste, vuole una rivincita su quest’ultimo campionato e Donadoni, scrive il giornalista bolognese, vuole giocatori motivati nella squadra ed a Casteldebole sono tutti convinti, nonostante la stagione travagliata appena passata, che questo ragazzo abbia solo rinviato l’appuntamento con la sua “consacrazione”. Motivo per il quale il Bologna ha risposto 20 milioni nel momento in cui l’Atalanta ha bussato per chiedere informazioni sul ragazzo, segnale che questa società crede in questo ragazzo il cui futuro sembra ancora colorato a tinte rossoblù. 

NON PIU’ SOLO CORSA E FATICA – Nell’arco degli anni sono cambiate moltissime cose, una volta i ritiri erano tutti corsa, fatica e preparazione atletica alla stagione ventura con il pallone che rimaneva, almeno per le prime due settimane, un oggetto del desiderio per i calciatori.
Donadoni ha invece cambiato e variato l’approccio a questa fase della stagione; il pallone non è più un miraggio e viene utilizzato già nei primi giorni di ritiro, lavoro che è direttamente connesso con la fase tattica che è alla base di tutto. Le partitelle a tema sono abitudini quotidiane, così come le esercitazioni tecnico tattiche tanto care all’allenatore bergamasco. Ma la novità è l’approccio scientifico all’allenamento con i giocatori che, già dall’anno scorso, svolgono l’allenamento con queste pettorine di ultima generazione in grado di raccogliere dati che verranno poi analizzati dallo staff di Roberto Donadoni
La squadra dello staff del tecnico è infatti altamente specializzata ed in grado di operare in vari campi contemporaneamente, unico assente in ritiro è il drone che spesso è stato visto volare a Casteldebole, il cui compito è stato affidato all’analista Nabiuzzi che osserva gli allenamenti con una telecamera da posizione rialzata sul campo di Laranz.
Ma le tecnologie moderne non possono sempre sostituire quelle più antiquate indi per cui le ripetute e le corse nei boschi non verranno di certo abbandonate ma altresì svolte comunque in alta quota. A Castelrotto manca però soltanto una cosa un torrente nel quale immergere le gambe nelle fasi di post allenamento con lo staff di Roberto Donadoni che ha trovato una soluzione utilizzando bidoni della spazzatura piedi di acqua e ghiaccio nei quali i giocatori si possono immerger fino alla vita. Donadoni pensa invece anche a fare l’esperienza del rafting con i suoi perché i ritiri di una volta non esistono più, conclude Giordano,ma all’interno di una squadra si è pur sempre sulla stessa barca: oggi come un tempo.

 

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