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Repubblica – Bologna, quel testardo di Inzaghi ha avuto ragione

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C’è una leggenda ambientata a Milanello, nel periodo rossonero in panchina di Inzaghi, in cui, si racconta, di un SuperPippo convinto a mandare in campo dal primo Mexes centravanti. La scelta ovviamente non dettata da sue scelte tecniche, ma da Silvio Berlusconi, che si era spinto oltre dal semplice consiglio. Bene, non si sa se questa leggenda sia veritiera o meno (Mexes non giocò per un problema muscolare durante la rifinitura) ma suonerebbe molto strano vista la convinzione nelle sue idee e la testardaggine mostrata in questi primi mesi a Bologna.

“Rivoluzionare tutto non sarebbe professionale, sicuramente ci sono cose che non stanno andando, ma difensivamente ci siamo”. Queste sono state le sue parole prima di Bologna-Roma, il match che per ora ha dato una scossa ai rossoblù sotto ogni punto di vista. Ecco, la sua testardaggine o meglio, la convinzione nelle proprie idee è stata decisiva per uscire dalla crisi, perchè anche quando un cambio modulo sembrava quasi obbligato, come contro la Juve in cui gli uomini erano contati, ha preferito mettere Krejci mezz’ala, insistendo in un sistema di gioco che i suoi ragazzi stanno pian piano interiorizzando.

Il Bologna non naviga in acque limpide, sia chiaro, ma bisogna dare atto alle scelte di un Mister che ha sempre creduto fortemente nei suoi ragazzi e nelle sue idee, come il tenere fuori dall’inizio Orsolini per una non perfetta adattabilità tattica. L’ha tenuto fuori per metterlo a partita in corso e spezzare il match in due, risultato? Un gol decisivo una manciata di minuti dopo la sua entrata in campo.
Un allenatore non deve far adattare le sue idee ai calciatori, ma il contrario, e per Inzaghi le caratteristiche dei suoi giocatori vanno in linea con le sue idee.

Fonte: Simone Monari – Repubblica

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