Bologna FC
Repubblica – Moscardelli: «Fu un onore per me ereditare la 10 del Bologna proprio da Gilardino»
Al Bologna fece 28 presenze, arrivando nell’ultimo giorno del mercato invernale del 2013. Davide Moscardelli approdò in rossoblù sotto la gestione di Pioli proprio per fare il vice di Gilardino, dal quale poi prese in eredità la maglia numero 10 già in quell’estate. I due attaccanti si conoscono bene nonostante siano stati compagni di squadra per soli 6 mesi, e quando Davide parla di Alberto, ammette di esser sorpreso del suo percorso come allenatore: «Non l’avrei mai detto di un Gila allenatore. È stata una bella sorpresa. Di sicuro c’è che sta facendo un gran lavoro al Genoa, i risultati parlano per lui. Eravamo una bella squadra, in quell’attacco c’era anche un certo Diamanti, oltre a Gabbiadini; il tutto con Pioli in panchina a gestire e dare gli ordini. Sì, non eravamo un brutto gruppo. Per nulla». L’arrivo del Mosca in Emilia fu facilitato proprio dall’allora tecnico del Bologna, che lo volle a tutti i costi come riserva: «Arrivai in rossoblù grazie all’esplicita volontà del mister, con cui già avevo stretto un sodalizio ai tempi di Piacenza e Chievo. Venni proprio per fare la riserva di Gila, che comunque, pur segnando sempre e in tutti i modi, aveva bisogno di un ricambio». Purtroppo però, dopo poco le strade dei due bomber si divisero, quando Alberto lasciò i felsinei per giocare nella squadra da lui oggi allenata: «Alberto dopo quell’anno tornò all’altro rossoblù, quello del Genoa, e la maglia numero dieci rimase vacante. Rolando Bianchi voleva a tutti i costi la nove, così mi buttai su quella magica che fu del Gila. E ribadisco: fu davvero un’emozione indossarla». Ripescando nei suoi ricordi, infine Davide racconta di quando lui e i compagni dovettero abbandonare il calcio che conta con la retrocessione in B del suo Bologna: «Ci fu quella dolorosa retrocessione, una ferita ancora aperta. Non andò per il verso giusto davvero nulla quell’anno. Un peccato, perché la stagione prima comunque avevamo fatto una buona annata, salvandoci con largo anticipo».
Mosca sul Bologna di Motta
Visto l’ottimo momento dei ragazzi di Thiago, Moscardelli non poteva fare altro che elogiare il percorso dei rossoblù in questa stagione: «La squadra di Motta è lì, ad un passo dall’Olimpo, e adesso non si può più nascondere: a parte la brutta giornata di Udine, sta facendo un campionato di altissimo livello. Secondo me oltre le più rosee aspettative». E ancora, sulla possibilità di raggiungere l’Europa: «I risultati raggiunti fino a questo punto suggeriscono di sì, i ragazzi devono crederci: il segreto è pensare giornata dopo giornata, senza fare calcoli. Poi tutto il resto verrà da sé». Per concludere, Davide spende due parole anche per i protagonisti di questa cavalcata: il primo, Giovanni Sartori, lo ha avuto sempre come direttore sportivo già ai tempi del Chievo: «Lo conosco bene il direttore, addirittura dai tempi del Chievo: sul suo lavoro non si può dire davvero nulla, i risultati parlano in maniera fin troppo chiara. È uno dei migliori nel suo campo, quello di scoprire nuovi talenti. Penso ad esempio a Zirkzee, ma non solo…». E l’altro eroe di questo campionato dei felsinei è proprio l’attaccante olandese, sul cui talento Mosca non ha dubbi: «Diciamo che gli piace fare le giocate d’alta classe: fa giocare tutta la squadra, è un attaccante completo. E poi adesso s’è messo pure a segnare: all’inizio dicevano che non aveva il gol nel sangue, ma dopo quella partenza in sordina sta facendo ricredere tutti. In generale, sta facendo un campionato pazzesco, il futuro è suo».
Fonte: Stefano Brunetti, Repubblica
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