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Repubblica:”Pascutti in tribuna per l’ultima del Bologna” – 21 mag

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Proponiamo oggi l’articolo che il bravo Simone Monari ha scritto su Repubblica per il ritorno del grandissimo  Ezio Pascutti allo Stadio Dall’Ara dopo quattro lunghi anni.

Dai giorni felici del centenario rossoblù, scrive Monari. S’è ripresentato domenica, messosi ormai definitivamente alle spalle un’operazione delicata alla schiena. Ad accoglierlo c’era la fila. Applausi, strette di mano, abbracci, da parte di amici che lo frequentano, di tifosi che ne ricordano le imprese e rivedendolo ringiovaniscono, di giovani che ne hanno solo sentito parlare e magari faticano a capacitarsi che un signore così avanti con gli anni segnasse a ripetizione. Non c’è niente da fare, per fortuna. 

Il caro Ezio resta popolarissimo, con Bulgarelli senza dubbio il più amato degli ultimi 50 anni. “Dico davvero, quest’affetto mi fa veramente piacere”, diceva ieri intorno all’una seduto all’ingresso del Dall’Ara. “Sto meglio, sono contento, voglio buttare le stampelle e ormai ci siamo, anzi oggi non le ho neanche portate”. Mentre parlava con i cronisti è andato a salutarlo anche il papà di Diamanti e a quel punto è stato naturale chiedere al grande cannoniere di ieri cosa avrebbe fatto lui se la Juve avesse bussato forte. “Io non mi sarei mai mosso da Bologna, ma erano altri tempi ed era anche un altro Bologna”, ha detto Pascutti con la saggezza che lo contraddistingue. Perché non avrà l’eloquio forbito né l’area da intellettuale, ma è difficile che questo friulano di 76 anni che ha conosciuto la gloria ma pure il dolore più atroce parli a sproposito. 

“Oggi è tutto diverso, e io penso che quando ti chiama la Juve fai fatica a dire no, è molto difficile resistere. Invece credo che Gilardino debba rimanere, mi piace, è un attaccante d’area preciso che ha disputato un’ottima stagione e che vedo persino rinato, migliorato. Merito suo e di un allenatore come Pioli che dopo le difficoltà iniziali ed un gruppo non facile da assemblare ha trovato le giuste soluzioni. E la stagione la giudico di sicuro positiva, salvarsi in anticipo è stato importante”. Ambire ad altro, in questi tempi, non pare semplice. “Un altro scudetto? Eh, difficile direi”. Quando è salito in Terrazza Bernardini, per pranzare, c’era, seppur nascostissima, un po’ di commozione nei tanti che avevano deciso di rendergli omaggio. E quando lo speaker, dieci minuti prima dell’inizio, l’ha pubblicamente salutato e il tabellone ne ha mostrato il sorriso, dall’Andrea Costa è partito il coro: “Ezio, Ezio”. Pensare che la maggior parte di quei ragazzi non l’ha mai visto giocare. Si sarebbero divertiti, perché Pascutti era semplicemente e letteralmente, il gol.

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