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Resto del Calrino – Stella Baldursson

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Nell’articolo in uscita su “Il Resto del Carlino”, Marcello Giordano ci parla di Andri Baldursson, giovane islandese che ieri ha esordito in Serie A, dimostrando di avere un buon potenziale e stupendo coloro che ancora non ne conoscessero le doti.  Quando il Baldursson nasceva, il 10 Gennaio 2002, Rodrigo Palacio esordiva in Argentina con la maglia dell’Huracan, e diciott’anni dopo quel Rodrigo che sembra ancora quasi un ragazzo per voglia e corsa, benedice il proprio compagno di squadra con queste parole: “Uno che entra così, non può che avere un futuro radioso davanti”.

Il timore nella giornata di ieri era che Sinisa si trovasse spalle al muro e non avesse cambi per poter dare una svolta alla partita, e forse che non potesse neppure dare fiato a giocatori chiave. Ed invece sono bastati i minuti giocati da Baldursson per dimostrare che anche pescando dalla Primavera, si può dare una svolta. All’ingresso dell’islandese infatti, il Bologna alza il baricentro e trova il pareggio.

Chiunque ieri abbia visto la partita, non può non aver notato la personalità ed il coraggio di questo ragazzo arrivato a Gennaio 2019 in rossoblù, dopo aver esordito nella massima serie islandese, che dopo un provino aveva già convinto l’ambiente bolognese e che ora ha un contratto triennale col Bologna. Ieri è entrato, ha recuperato palloni, fatto un passaggio di tacco ed ha provato anche a segnare.

Andri racconta di avere uno spirito vichingo come tutti i propri connazionali, e questo è il segreto di una nazione che sta esplodendo a livello calcistico, il fisico e la lotta su ogni pallone fino all’ultimo. Vive in Italia col padre e l’altro islandese della Primavera rossoblù Sigurpalsson, segue corsi di italiano e frequenta on-line i corsi della sua scuola i Islanda. Il suo sogno, ovviamente, è quello di giocare con la maglia della propria nazionale.

Sinisa gli aveva chiesto di giocare come sapeva e di divertirsi e lui ci ha provato, e ci è riuscito. Ieri ha quindi esordito il primo islandese della storia del Bologna, oltre che il primo 2002, ed in Islanda i suoi amici erano tutti davanti alla televisione.

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