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Resto del Carlino – Nanni: “Ai giocatori dico: comportatevi come se foste positivi. Zero contagi? Rispettiamo le regole…”
Intervistato da Massimo Vitali per il Resto del Carlino, il dottor Gianni Nanni ha parlato dei meccanismi e delle regole della “bolla” di Casteldebole, capace fino ad ora di contenere il virus: “Non ci sono segreti, cerchiamo solo di rispettare scrupolosamente le regole del protocollo. Ai miei giocatori dico sempre: comportatevi come se foste positivi, cercando di proteggere voi stessi ma soprattutto gli altri. Se tutti applicassimo rigorosamente le regole fondamentali – igienizzando le mani, rispettando il distanziamento e utilizzando la mascherina – ci risparmieremmo un sacco di guai“.
Scendendo nello specifico: “Controlliamo in modo ferreo quello che succede nello spogliatoio e in albergo. Ai nostri calciatori chiediamo di tenere alta la guardia anche quando tornano a casa: uscire poco, non frequentare persone diverse dai familiari e informarci subito se un parente dovesse mostrare sintomi riconducibili al Covid. Quest’ultimo episodio si è verificato, abbiamo sottoposto il familiare al tampone e fortunatamente è risultato negativo“.
Sui nazionali: “Avendo viaggiato ed avendo cambiato bolla e abitudini purtroppo qualche rischio in più lo corrono. Però c’è un clima di grande collaborazione con le nazionali: veniamo informati in tempo reale in caso di positività all’interno della squadra ed in ogni caso prima di lasciare il ritiro i calciatori vengono sottoposti al tampone. Una sorta di check-out. Poi da noi fanno il check-in, perchè viaggiare comporta dei rischi e tra i due tamponi trascorrono un paio di giorni. In questo senso il tampone rapido, permettendoti di avere l’esito in circa due ore, è molto d’aiuto“.
Sul caso Lazio: “In tempi di stesura del primo protocollo, dunque tempi non sospetti, uno dei punti fermi era il laboratorio unico. Oggi credo sia necessaria un’autorità che certifichi i laboratori in grado di processare tamponi su tutto il territorio nazionale. Come un marchio di garanzia“.
Chiosa finale sulla difficile situazione che sta attraversando l’Italia, travolta dalla cosiddetta seconda ondata: “Un conto che il calcio ha pagato in anticipo rispetto al Paese. Un mese fa i positivi nelle squadre avevano numeri superiori a quelli odierni“.
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