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Restyling Dall’Ara, si slitta ancora: sarà un’estate di concerti

Slitta ancora la partenza dei lavori per il restyling del Dall’Ara. Progetto nato nel 2019, ma non ancora messo in pratica

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Verso Bologna-Parma: il Derby dell'Emilia
Lo stadio Dall'Ara (©Damiano Fiorentini)

Le lunghe questioni in merito al restyling del Dall’Ara non sembrano trovare una fine, o meglio, per certi versi un inizio. La stagione estiva di concerti è al completo ed è impossibile, in questo momento, prevedere di bloccare tutto permettendo al Bologna di ricominciare in tempo la stagione ’25-’26. Cantanti come Vasco Rossi, Cesare Cremonini (grande fan del Bfc) e Marco Mengoni, artisti da tutto esaurito.

Dall’Ara: un progetto realizzabile?

Svanisce così la speranza che i lavori possano partire la prossima estate. Finita la stagione sarà il momento di Vasco, poi Cremonini, infine Mengoni, nei primi giorni di luglio. In totale, quasi 200mila persone accorreranno al Dall’Ara per vedere questi artisti. Non resta il tempo per pensare al restyling del quale si è parlato a lungo negli ultimi anni, dato che mancherà circa un mese all’avvio della stagione successiva. Alla domanda in merito al Dall’Ara aveva risposto qualche tempo fa Fenucci, restando molto sul vago: «Difficile dirlo».

Se da un lato è praticamente completo il processo amministrativo sul progetto al Dall’Ara, lo stesso non può dirsi di quello dello stadio provvisorio. Inizialmente l’opera era stata stimata sui 100-110 milioni, ma ora tocca quasi quota 200 milioni. Di questa cifra, almeno 160 sarebbero a carico del Bologna. Anche in merito a questo ha spiegato Fenucci: «Siamo in contatto con Figc e governo affinché trovino strumenti innovativi di finanziamento, le difficoltà nascono nel reperire le risorse».

Al Dall'Ara si festeggia la Champions League

Il Dall’Ara mentre festeggia la Champions League (©Damiano Fiorentini)

Durante la magica trasferta di Anfield, i bolognesi cercavano di estorcere scherzosamente a Lepore, in caso di vittoria, uno stadio nuovo. Un problema al quale ha fatto riferimento anche il ct della Nazionale Luciano Spalletti in tempi non sospetti. Durante gli stati generali del calcio, svoltisi a Bologna, l’allenatore azzurro è stato chiaro: «Il nuovo stadio dell’Atalanta rappresenta un bene per la Champions. Altri stadi, invece, mettono tristezza, in alcuni piove sugli spettatori. Bisogna sistemare le cose al più presto, si tratta di una questione sociale». Un riferimento, anche se implicito, al Dall’Ara coperto d’acqua il giorno dell’esordio in Champions. Il progetto del Dall’Ara è stato presentato nel 2019. Si pensava che nel giro di 5 anni sarebbe stato completato, ma all’alba del sesto giro intorno al Sole consecutivo da quella data non ci sono ancora le fondamenta nemmeno per ipotizzare la fine di tale questione.

Fonte: Luca Bortolotti – Repubblica

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